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F1, Kubica si schianta durante un rally: rischia una mano

Il pilota della Lotus Renault è stato operato per ridurre le fratture interne e per tentare di salvare l'arto, gravamente danneggiato. Prognosi riservata

GENOVA. La passione per i rally rischia di costare cara a Robert Kubica. Il pilota polacco, prima guida della Renault in Formula 1, è stato protagonista di un grave incidente nelle fasi iniziali del Ronde di Andora. La sua Skoda Fabia, forse a causa di una lastra di ghiaccio, è uscita di strada nei chilometri iniziali della prima prova speciale. Nell'impatto, violentissimo anche per l'alta velocità, l'abitacolo è stato attraversato come burro dalle lamiere del guardrail, che hanno tranciato i piantoni del roll-bar. Illeso il navigatore, Jacub Gerber, le condizioni del pilota sono apparse subito serie: estratto dalla carcassa dell'auto e trasportato in elicottero all'ospedale Santa Corona di Pietra Ligure, Kubica è stato sottoposto a un lungo intervento per salvargli la mano destra e, con quella, anche la carriera.   


Lo scontro questa mattina intorno alle 9, sul tracciato di Testico, nel Savonese. "Stavo guardando la mappa, non mi sono accorto che l'auto sbandava", racconta Gerber con il terrore nella voce per le sorti dell'amico. "Solo dopo l'impatto - aggiunge - mi sono accorto che Robert si teneva un braccio e, dopo pochi istanti, ha perso coscienza".    Secondo le testimonianze raccolte fra il pubblico dai carabinieri, che hanno sequestrato la Skoda per verificare eventuali problemi meccanici, l'auto di Kubica ha affrontato una curva a velocità elevata all'altezza di un bivio segnalato da un guardrail. All'improvviso il pilota, 76 Gp in Formula 1 e 12 podi, ha perso il controllo e la traiettoria ha avuto una deviazione a destra di circa 80 gradi. Inevitabile l'impatto contro le lamiere: l'auto ha colpito la cuspide del guardrail, che ha sfondato l'abitacolo, ed ha finito la sua corsa contro il muro della chiesetta del paese dell'entroterra ligure.    Per estrarre la prima guida della Lotus Renault è stato necessario l'intervento del 118 e di una squadra di vigili del fuoco esperti in manovre speleo-alpino-fluviali. Poi la corsa in ospedale, a bordo di un elicottero, e il lunghissimo intervento, a cui hanno preso parte anche Riccardo Ceccarelli, medico che assiste Kubica in Formula 1, e Igor Rossello, primario del Centro regionale di chirurgia della mano dell'ospedale San Paolo di Savona.    "Ha una tempra molto forte, ce la farà", assicura il suo manager, Daniele Morelli, corso al capezzale del pilota non appena si è diffusa la notizia dell'incidente. Ma al momento i medici, che sono dovuti intervenire anche per fermare una vasta emorragia interna e per stabilizzare la frattura del femore della gamba destra, mantengono la prognosi riservata. E, soprattutto, non si sbilanciano sulla possibilità di recupero della funzionalità della mano destra, indispensabile per tornare al volante di una monoposto.   


Davvero un destino crudele quello di Kubica, 26 anni lo scorso 7 dicembre e da molti considerato un talento emergente del Circus, al punto che anche la Ferrari nei mesi scorsi - prima del rinnovo con la Renault - gli aveva messo gli occhi addosso per fargli fare da 'spalla' ad Alonso. E proprio il pilota del Cavallino, già suo compagno ai tempi della Renault, si è precipitato all'ospedale di Pietra Ligure per stare accanto all'amico di sempre.    Quarto con la Bmw Sauber nel 2006, la stagione dell'esordio, Kubica vanta nel suo palmares una vittoria al Gran Premio di Montreal del 2008. Un successo speciale perché conquistato sullo stesso circuito in cui, un anno prima, aveva visto la morte in faccia: la sua monoposto era uscita di pista al tornante "L'Epingle", schiantandosi a 300 all'ora contro le protezioni. Un incidente spettacolare, dal quale era uscito praticamente illeso. "E' stato un miracolo", aveva ammesso lo stesso Kubica, originario di Cracovia e devoto di Papa Giovanni Paolo II al punto da dedicargli una frase sul suo casco. Un precedente che fa ben sperare per la sua ripresa, come l'incidente stradale in cui rimase coinvolto in Polonia nel 2003. Anche allora rischiò di perdere un braccio e fu poi costretto a rinviare il debutto in Formula 3 Euro Series. Oggi l'ennesimo incidente, a pochi giorni dalla partenza per Jerez della Frontera, dove avrebbe dovuto svolgere gli ultimi test prima dell'inizio della stagione di Formula 1, il 13 marzo in Bahrein. Un appuntamento talmente vicino che il suo team gli aveva negato la possibilità di prendere parte anche al più impegnativo rally di Montecarlo, a cui avrebbe voluto prendere parte il mese scorso.

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