Questo sito contribuisce all’audience di Quotidiano Nazionale

Sfida ai campioni, Rossi: "Dobbiamo giocare come sappiamo"

Il tecnico del Palermo vuole vedere in campo le migliori armi in campo nella gara con l'Inter. "Loro sono ancora i più forti"

PALERMO. Sfida in casa dei campioni del “Triplete”. Il Palermo ce la può fare se gioca al massimo, se gioca da Palermo. Parola di Delio Rossi. «Se la mettiamo solo sul punto di vista tecnico, non c’è partita. Dobbiamo, invece, mettere in campo tutte le altre nostre caratteristiche, come corsa e abnegazione». È questa la ricetta che in mente il tecnico rosanero, che è un po’ quella che pensa ogni domenica. Nessuna “stregoneria” o trappola, dunque, per fermare la nuova Inter di Leonardo. «Io non credo nelle trappole o nelle sorprese, anche perché le partite non si preparano solo la domenica con l’intento di stupire. Il Palermo per avere possibilità, deve giocare da Palermo». Anche perché di fronte c’è un’ Inter che, se anche falcidiata da alcune assenze per squalifiche e infortuni, è sempre la formazione da battere, secondo l’allenatore di Rimini, intervenuto in conferenza stampa a Boccadifalco. «Sono ancora dell’idea che il campionato può perderlo solo l’Inter. Loro, inoltre, non hanno problemi per le assenze, perché non mi sembra che i sostituti vengano dalla Primavera. È in queste cose, infatti, che si vede la grande squadra. L’arrivo di Leonardo? Onestamente non so cosa sia cambiato con l’avvento del tecnico brasiliano. Di sicuro, un cambio di allenatore dà sempre scossa». Concludendo il capitolo Inter, invece, Rossi non si esprime sulla designazione di Rizzoli chiamato a dirigere la gara alle 15 a San Siro. «Io dell’arbitro parlo dopo il triplice fischio, prima devo vedere come arbitra. Non parto mai con dei pregiudizi». Rossi fa  poi un passo indietro, tornando ai 120 minuti della gara col Parma, che ha regalato ai rosanero l’accesso alle semifinali di Coppa Italia, senza dimenticare l’uomo copertina di quella serata, Jara Martinez. «È un bell’orgoglio essere assieme a Milan, Inter e Roma nel quadro delle semifinali. E poi il fatto di avere questo obiettivo tra qualche mese è importante per la squadra. Jara Martinez? Si è trovato in una cosa più grande di lui. È un bambino al quale tutto questo clamore può fare solo del male. Lasciamolo in pace, e il futuro sarà suo». Si passa poi con un accenno al mercato. Sembra, infatti, che il presidente Zamparini si sia convinto a prendere una punta in questi ultimi giorni di mercato, ma Rossi ha preferito non commentare il calciomercato del Palermo, chiarendo che sulla questione tutti sanno come la pensa. Infine viene proposto a Rossi un confronto con il neo tecnico nerazzurro Leonardo, che dopo più di dieci anni al Milan è passato all’altra sponda dei Navigli. «Allenare la Roma o il Catania? Non sono uno che dice no a priori. Di certo se lascio la Lazio o il Palermo, due mesi dopo non vado alla Roma o al Catania, perché non calpesto i sentimenti dei tifosi. Poi magari potrei andarci, ma sempre dopo un certo periodo di tempo».

Caricamento commenti

Commenta la notizia