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Termini, studenti in piazza insieme alla Fiom

Tre pullman con oltre 150 universitari sono partiti stamani dalla stazione d'Orleans per partecipare alla manifestazione dei metalmeccanici. "Stiamo al fianco di chi si oppone a questo sistema di potere"

PALERMO. Dalla stazione d'Orleans sono partiti stamattina tre pullman con cui oltre 150 studenti dell'Università di Palermo, appartenenti al collettivo autonomo e al collettivo "Fuori controllo", hanno raggiunto Termini Imerese per partecipare alla manifestazione dei metalmeccanici della Fiom. Altri ragazzi si sono recati a Termini con le loro auto per aggregarsi al corteo.
«Vogliamo stare al fianco di chi si oppone a questo sistema di potere che sta distruggendo l'Italia - ha detto Giorgio Martinico, studente di Lettere - marceremo con i metalmeccanici perché condividiamo questa protesta. Se la manifestazione fosse stata a Palermo, avremmo potuto dare un contributo maggiore in termini di numeri, ma l'importante è comunque far sentire la nostra voce contro questo governo».
Presenti anche gli studenti dell'Unione degli universitari (Udu). La decisione di partecipare allo sciopero generale delle tute blu è scaturita da un'affollata assemblea dell'Udu alla quale hanno partecipato anche Ferruccio Donato, della segreteria della Cgil Sicilia e Laura Di Martino, responsabile giovani presso la camera del Lavoro di Palermo. Gli studenti stanno portando avanti una battaglia, insieme a Cgil e Fiom, «a sostegno del contratto nazionale di lavoro senza deroghe, a difesa della legalità, della democrazia, della libertà di rappresentanza sindacale e per combattere la precarietà e ridare un futuro ai giovani».
«La vicinanza tra studenti e lavoratori - dice Marco Sucameli, coordinatore regionale dell'Udu - è fondamentale in un momento complesso come quello attuale. Il movimento degli studenti - aggiunge - si è impegnato nei mesi scorsi contro la riforma Gelmini».
Ad unire lavoratori e studenti è «la contrarietà al modo in cui il Governo sta affrontando gli effetti di una crisi economica che sta producendo migliaia di disoccupati, nel sistema pubblico e in quello privato – scrivono sempre gli studenti dell'Udu in una nota su Facebook - e la mancanza di reali garanzie sociali da parte dello stato in un momento di crisi economica come quello che stiamo attraversando».

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