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Australian Open, Schiavone eliminata

La Leonessa sfiora l'impresa contro la Wozniacki ma cede in tre set. Federer spettacolo: è in semifinale

MELBOURNE. I sogni forse non fanno parte della sfera nordica europea, anche se a dirla così forse è un po’ brutale nei loro confronti. In fondo, la fase Rem esisterà anche in Scandinavia e dintorni. Danimarca compresa, anche se da lì viene la bellissima Caroline Wozniacki, numero uno del mondo, carnefice e giustiziera della nostra Francesca Schiavone, che per più di un set ha dolcemente e amorevolmente accarezzato l’impresa di arrivare fino alle semifinali di questo Australian Open. Questa battaglia la Leonessa l’ha persa, e forse non poteva essere altrimenti: troppo stancante la guerra durata 4 ore e 44 minuti contro Svetlana Kuznetsova per non risentirne contro il muro venuto dal Nord. 


Finchè ha avuto le forze, tuttavia, la partita l’aveva dominata la Schiavone, che con il suo gioco, come al solito, aveva totalmente mandato in bambola la  numero uno del mondo: rovesci magici, discese a rete fatate, smorzate e back da impazzire. La bionda Carolina era totalmente soggiogata al tennis dell’azzurra, un po’ come era successo al Roland Garros del 2010, quando (erano sempre quarti di finale) la Leonessa compì l’impresa, viatico per il trionfo finale.  La regina del ranking sbagliava poco ma non tirava un vincente che sia uno nemmeno sotto tortura: messa lì dietro la linea di fondocampo ad aspettare l’errore avversaria, e anche nelle sue rarissime discese a rete lo spettacolo non era certamente dei più eleganti, con delle orribili voleè bimani da far inorridire i puristi e non solo. Questa partita, risultato a parte, darà man forte alla tesi della pochezza del tennis femminile: se questa è la rappresentante migliore al momento (e la classifica, nolenti o volenti, dice questo), un motivo ci sarà.



Il miracolo ad un certo punto sembrava veramente vicino. L’inizio del secondo set ricalcava infatti l’andamento del primo, con la Schiavone che continuava a imperversare nel rettangolo di gioco, con vincenti la ogni dove e la Wozniacki a non capire più niente. La Leonessa si portava avanti 3 a 1, e quando la mazzata del KO sembrava vicina, ecco il black-out temuto: la danese infilava 5 giochi di fila e chiudeva la frazione per 6-3. La luce si è spenta sia a livello mentale (certamente) ma anche e soprattutto a livello fisico.


Una volta al terzo set, era chiara a tutti come la situazione per l’azzurra era ormai compromessa: la partita infatti andava per le lunghe (anche questa volta..) e la resistenza della milanese sembrava ormai minata. Si sperava in un nuovo miracolo, nelle risorse nascoste o in quant’altro (il tifo della Rod Laver Arena, ad esempio) ma non c’era niente da fare. Prima di cedere ancora per 6-3, la Schiavone ha avuto la forza di annullare 3 match point sul 5-2. Altro Francesca non poteva fare. La Wozniacki adesso in semifinale affronterà la cinese Na Li (alla sua seconda semifinale qui dopo quella dello scorso anno), che ha battuto la tedesca Andrea Petkovic nel primo quarto di finale odierno.



Federer capolavoro – Uno straordinario Roger Federer ha raggiunto la venticinquesima semifinale in carriera in uno slam (l’ottava consecutiva qui in Australia) battendo il connazionale Wawrinka in tre set (6-1 6-3 6-3), offrendo uno spettacolo degno del suo immenso talento. Lo svizzero ha dato il meglio di sé non lasciando scampo al suo avversario, che pure era considerato come uno dei più in forma del torneo. Il detentore del titolo adesso se la vedrà con il vincente tra Novak Djokovic (testa di serie numero 3) e Tomas Berdych (numero 6 del seeding).

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