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Romano: "Ritorno con Lombardo? Mai dire mai" Poi fa dietrofront

Il leader del Pid impegnato in un vertice con i parlamentari regionali prima non esclude un riavvicinamento col governatore poi fa capire che sarebbe impossibile. "Alle amministrative siciliane andremo col Pdl"

PALERMO. Le manovre sono già cominciate. Oggi i vertici del Pid si sono riuniti a Palermo per la prima volta dopo la condanna definitiva di Cuffaro, che oltre allo scranno in Senato perderà anche il posto di medico alla Regione siciliana, che lo aveva assunto nel 1989. "La nostra comunità è scossa", ammette il coordinatore Saverio Romano, che, in una fase così difficile, predica ottimismo. "Non serve alcuna riorganizzazione nel partito, andiamo avanti". "Perché dovremmo perdere questo elettorato? - s'interroga - Chi votava Totò votava per la nostra comunità". Per Romano non è in discussione neppure la permanenza nel Pid di Lillo Mannino, che non ha aderito al gruppo dei 'responsabili': "Non penso che esistano elementi tali perché prenda strade diverse". La linea, al momento, non cambia. Alle amministrative il Pid "presenterà proprie liste e farà alleanze col Pdl", mentre sull'ipotesi di riavvicinamento al governo di Raffaele Lombardo, suo alleato appena due anni fa, Romano prima azzarda un 'mai dire mai', poi si corregge usando come metafora il passaggio biblico "del cammello e della cruna dell'ago". Nella corsa al centro entra di diritto l'Udc che nell'isola è pronta ad approfittare della "crisi del bipolarismo", perché "il Polo della nazione può intercettare il disagio diffuso tra i siciliani". Cerca a spazio al centro anche il Pd, in questa direzione va la proposta lanciata dal segretario regionale del Pd, Giuseppe Lupo, di una "grande coalizione contro i berluscones".

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