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Cicchitto: "Fini chiede al premier di lasciare? Si dimetta lui"

Dura reazione degli uomini di Berlusconi contro il leader di Fli: "Dimostra di non essere affatto super partes". A schierarsi contro, anche Arturo Iannaccone uomo di Noi Sud

ROMA. Fini attacca Berlusconi e il Pdl ribatte, chiedendo le sue dimissioni.
Dura reazione degli uomini del premier alle parole del leader di Fli,Gianfranco Fini, che ha chiesto al presidente del Consiglio di lasciare la sua carica.
Ad attaccare per primo è stato Fabrizio Cicchitto, capogruppo Pdl alla Camera: "Fini dimostra di non essere affatto super partes e di conseguenza deve essere lui a dimettersi da presidente della Camera e a condurre a viso aperto la sua battaglia politica senza godere di una posizione istituzionale che di per sé invece lo pone al di sopra delle parti".
Il politico ha poi aggiunto: "Quando oltre a Ruby si discuterà di cose serie, vedremo quale consenso otterrà il centrosinistra, al netto della confusione totale che caratterizza la sua leadership e le sue alleanze sulla ipotesi di una politica economica fondata sulla patrimoniale".
A schierarsi contro il leader di Fli, Gianfranco Fini, e la sua richiesta di dimissioni del premier, è stato anche il deputato di Iniziativa responsabile Arturo Iannaccone, uomo di Noi Sud: "Fini ha dato ampia dimostrazione di essere ormai completamente incompatibile con il ruolo di Presidente della Camera - ha detto -. E' giunto il momento per lui di rassegnare le dimissioni affinché il nostro Paese non debba continuare ad assistere al calpestio di una carica istituzionale sempre gestita con dignità decoro e imparzialità".
"Fa specie - ha proseguito Iannaccone - che Pier Ferdinando Casini si aggiunga a Fini, e con sconcertante irresponsabilità chieda le dimissioni di un esecutivo che ha ben operato nell'interesse dei cittadini. E' evidente che Casini attacca il Premier per legittimare la sua successione alleandosi con il centrosinistra".

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