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Lombardo blinda la legge elettorale Confindustria attacca: "Serve altro"

Il goverrnatore stringe l'alleanza col Pd che ha questa riforma come primo obiettivo. L'associazione degli industriali: "Bisogna affrontare i problemi delle imprese e dei lavoratori"

PALERMO. Raffaele Lombardo blinda la legge elettorale e tende ancora una volta la mano al Pd, che di questa riforma ha fatto il primo obiettivo. Ma registra ancora una volta la presa di distanze di Confindustria che parla di «classe politica impegnata più governare il consenso che ad affrontare i problemi delle imprese e dunque dei lavoratori».
Nel giorno in cui i leader del Nuovo Polo - Udc, Mpa, Fli e Api - confermano la linea autonoma in vista delle Amministrative di primavera, il governatore allontana ancora il Pdl da sè: «Non saremo mai più alleati». Il Pd resta invece l’alleato privilegiato, a cui il governatore concederà alcuni direttori generali: in pole position c’è Nino Emanuele, capo di gabinetto dell’assessore Mario Centorrino, che dovrebbe ottenere la promozione a direttore della Formazione su pressing di Francantonio Genovese. Ma anche l’area Cracolici-Lumia verrà premiata: il nome che circola è quello di Giovanni Arnone.
La strategia di Lombardo è «mai più col Pdl nè con Sel e Italia del valori, se ne stiano per i fatti loro». Mossa che piazza il Nuovo Polo al centro e blocca anche al Pd l’allargamento a sinistra. Soddisfatti i rutelliani: «Non rincorriamo le utopie di Sel e Idv» commenta Mario Bonomo. L’obiettivo è ancora una volta far partire dalla Sicilia un esperimento di attrazione verso il nuovo soggetto politico di moderati scontenti dei due poli. Sulle imminenti Amministrative, Giampiero D’Alia (coordinatore dell’Udc), precisa: «I quattro simboli andranno sempre insieme e, dove possibile, da soli al gia al primo turno». La partita si giocherà poi all’eventuale secondo turno, dove il Nuovo Polo si candida a essere decisivo per la vittoria. E Giuseppe Lupo, segretario del Pd, apre la trattativa: «Chiediamo al Nuovo Polo e in particolare a Lombardo di essere coerente scegliendo di allearsi con il centrosinistra almeno nei ballottaggi». Lupo si dice ancora convinto però «che è necessaria una coalizione di tutto il centrosinistra e del Nuovo Polo». A giorni il Nuovo Polo sceglierà i candidati. Ieri uno solo è stato individuato: Calogero Firetto, uscente casiniano a Porto Empedocle, sarà ricandidato.
Il primo obiettivo però resta la legge elettorale. Lombardo ha fatto capire che si andrà avanti a colpi di maggioranza malgrado l’ostruzionismo del centrodestra: «Siamo interessati a farla. Sulla scheda unica con voto confermativo chi può essere contrario? L’attuale sistema ha fatto registrare un abbassamento della qualità dei sindaci perchè trascinati dai partiti e non espressione della gente». E a Pippo Scalia (Fli), che con l’Udc chiede di non introdurre la preferenza multipla, il governatore tende la mano: «Discutiamo». Ma il Pd chiede «la doppia preferenza uomo-donna, un'adeguata presenza femminile nelle liste e nelle giunte».
Dibattito che irrita Confindustria. Per il vicepresidente Giuseppe Catanzaro «la riforma elettorale che sta paralizzando il Parlamento è solo uno dei segnali negativi che vengono lanciati alla società». Confidustria lamenta «l’assenza di un dibattito sulle riforme strutturali di cui la Sicilia ha bisogno mentre si continua a praticare un modello che ha generato il dramma che siamo chiamati ad affrontare e rispetto al quale non vediamo azioni concrete per rimediare». Confindustria boccia anche le ultime proposte sull’Irfis: «Nulla si fa sulla semplificazione amministrativa che potrebbe aiutare ad attirare nuovi investimenti e invece si pensa a fare dell’Irfis un ulteriore, pericolosissimo, intermediario tutto ”politico” prevedibilmente esposto a pratiche non di mercato». Da qui le conclusioni di Catanzaro: «Attendiamo che emerga il senso di responsabilità in molti uomini e donne nel governo e nel Parlamento. A loro diciamo che pensare alla legge elettorale non serve alle imprese e ai disoccupati».
Intanto all’Ars Ignazio Marinese, deputato vicino a Misuraca, torna nel Pdl area Alfano lasciando i finiani. Mentre l’Udc ha affidato il ruolo di responsabile organizzativo regionale all’ex Pdl Vincenzo Galioto.

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