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Due colpi in testa uccisero quei corpi sui Pirenei

PALERMO. I due cadaveri trovati nel distretto di Perpignan in Francia, capoluogo dei Pirenei orientali, e che potrebbero essere di Antonio e Stefano Maiorana, furono ritrovati il 25 novembre 2010 sulle colline di Millas vicino al colle della battaglia sulla strada che conduce a Corneilla la Rivier, a 12 km da Perpignan.
I corpi erano avvolti in sacchi di plastica neri e poi in due tappeti legati con del nastro adesivo gettati lungo una strada percorribile solo con una vettura 4x4. Il primo fu scoperto da un agricoltore del luogo e l'altro da un cacciatore: i cadaveri erano a circa tre km l'uno dall'altro. Secondo la stampa locale, che all'epoca si occupò della vicenda, una delle vittime era alta circa 1,71 mt e aveva circa sessanta anni, l'altra era alta 1,79 metri e aveva 30- 45 anni.
Nel 2007 quando scomparve Antonio Maiorana aveva 47 anni mentre il figlio Stefano, 22. Secondo l'autopsia i due furono praticamente giustiziati con colpi di pistola - fu trovato un proiettile calibro 7.65 - partiti dall'alto verso il basso: sparati alla testa e alle vertebre. Una vera e propria esecuzione in stile mafioso, dissero gli inquirenti. Entrambi avevano i volti tumefatti e irriconoscibili. Dell'indagine si occupa il procuratore di Perpignan Jean Pierre Dreno. Nonostante le ricerche nella zona e l'analisi delle denunce di scomparsa le autorità di polizia francesi non sono ancora riusciti a dare un nome alle due vittime. Perpignan dista 40 km dal confine spagnolo e 194 km da Barcellona dove alcuni testimoni dissero di aver visto i Maiorana nel 2008. Pochi giorni dopo la scoperta dei cadaveri gli investigatori francesi ebbero la prova del Dna che confermava che i due appartenevano alla stessa famiglia e che, quindi, potrebbero essere padre e figlio.

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