CATANIA. "Il governo all'inizio del 2010 ha annunciato una forte campagna di ispezioni in 20 mila aziende edili ed agricole del Sud con l'impiego di una task-force di 550 ispettori ed una spesa pari a 2 milioni di euro. Ma la verità é che nella nostra regione, in agricoltura come in edilizia, una giornata lavorata su due è praticamente in nero".
Lo scrive il segretario della Flai Cgil di Catania Alfio Mannino in una lettera indirizzata all'Ispettorato del Lavoro, al nucleo ispettivo dell' Inps e al presidente della Provincia Regionale. Il sindacalista rileva come nell'Isola ci sia un "buco" di circa 500 ispettori del Lavoro e per questo chiede ai tre enti di "intervenire urgentemente, ognuno per le proprie competenze". "Nella nostra provincia - scrive inoltre Mannino - siamo nel pieno della campagna di raccolta delle arance e dalle informazioni in nostro possesso quest'anno il ricorso al lavoro nero è enormemente aumentato attraverso l'utilizzo sempre più massiccio di lavoratori extra comunitari che spesso sono privi di permesso di soggiorno, che lavorano per otto ore al giorno e che vengono pagati 35 al 40 euro al massimo".
In particolare la Flai chiede "l'aumento della quantità e della qualità dei controlli che andrebbero effettuati in particolare, nei periodi di raccolta con grande oculatezza e determinazione". "Chiediamo all'Inps - conclude Mannino - di evitare un certo strabismo nella sua attività e di perseguire con pari attenzione ed uguale severità sia le truffe relative a falsi rapporti di lavoro che il lavoro nero ed il sottosalario".
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