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Evasori Ici, caccia aperta a Palermo

Partite le prime mille lettere di preavviso, a i raggi X circa ottomila immobili che rientrano nelle categorie F3 e F4: quelli in corso di costruzione e soggetti a variazione d’uso

PALERMO. Caccia agli evasori dell’Ici. E partono le prime mille lettere di preavviso. A finire ai raggi X circa ottomila immobili che rientrano nelle categorie F3 e F4, tra i primi quelli in corso di costruzione, tra i secondi quelli soggetti a variazione d’uso. Controlli a tappeto che riguardano sia il centro della città che le zone periferiche. Spiega Leonardo Brucato che all’ufficio tributi del Comune segue la pratica Ici: «Grazie alla collaborazione con l’Agenzia del Territorio siamo in grado di fare verifiche incrociate. Per mille di questi ottomila edifici sappiamo che ormai sono ultimati da tempo. La lettera di preavviso dà 90 giorni di tempo ai proprietari per effettuare le procedure di accatastamento previa perizia affidata a un tecnico di fiducia. Con la procedura di accatastamento potremo sapere se si tratta di una prima casa e quindi la relativa imposta verrà chiesta allo Stato che garantisce i trasferimenti dei fondi; se invece si tratta di seconda o terza casa allora i proprietari dovranno pagare l’Ici. E se invece nonostante i 90 giorni non accadrà nulla l’accatastamento verrà eseguito d’ufficio dall’Agenzia del Territorio che addebiterà al proprietario costi e sanzioni». In questi giorni partiranno i controlli per altri mille degli ottomila immobili finiti nel mirino dei controlli per accertare se sono abitati e quindi ultimati. Mentre l’Ufficio tributi sta anche pensando a un protocollo con gli ordini professionali per abbassare i prezzi delle perizie tecniche. L’obiettivo è quello di calmierare le tariffe in vista di un boom di richieste per quelle case non ancora accatastate e che sfuggono all’Ici.

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