Questo sito contribuisce all’audience di Quotidiano Nazionale

Le lauree titoli non professionalizzanti

Volevo esprimere il mio punto di vista, circa alcune considerazione sulla realtà lavorativa dei laureati. Ad esempio in Sicilia, si ritiene che lo studio, aumenti le possibilità di trovare lavoro. Senza stare a giudicare se è esatto o sbagliato pensare in questo modo, volevo mettere in evidenza, come già a livello nazionale, tra gli studenti che si iscrivono all’Università, il 30 % circa arriva a conseguire il titolo, mentre il 70 % circa, non arriva al traguardo della laurea. Quindi rispetto al numero di studenti che si iscrivono, solo in pochi, riescono a tagliare il traguardo, ed arrivare a conseguire il titolo. Invece, cambiando il vertice di osservazione, e vedendo il problema, dal punto di vista del numero di laureati, che ogni anno arrivano a laurearsi, essi risultano troppi, rispetto ai posti di lavoro, che il mercato del lavoro richiede. Da aggiungere c’è il fatto, che le lauree tendono ad essere titoli non professionalizzanti, cioè a dire che hanno la tendenza, a dare una preparazione non immediatamente spendibile, per potere esercitare la professione, per cui si è studiato.
Per potere esercitare una professione, il percorso diventa quindi ad imbuto, e i meccanismi di cooptazione (selezione, formazione, addestramento) possono diventare estremamente selettivi specie per certe professioni, e solo in pochi possono permettersi di arrivare raggiungere l’autonomia professionale, che può dare la possibilità di potere esercitare la professione, per cui si è studiato.
Al fenomeno della dispersione accademica, in senso stretto, cioè degli studenti che non arrivano a laurearsi, si aggiunge “la dispersione” di un enorme numero di laureati, che non esercitano la professione per cui hanno studiato.
Così ad esempio in Sicilia, molti giovani, nel tentativo di sottrarsi alle sabbie mobili della disoccupazione e per tentare anche di ribaltare una situazione lavorativa particolarmente difficile, legata alla realtà, decidono di intraprendere gli studi universitari, senza conoscere le trappole, che una laurea può nascondere.
Antonio Castronovo, Palermo

Caricamento commenti

Commenta la notizia