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Il Palermo e i torti arbitrali

Se si pensa che quello che sta accadendo al Palermo calcio sia una serie di “sfortunate coincidenze” o degli “umani errori”, a mio avviso siamo completamente fuori strada.
Diceva un grande uomo politico: “A pensar male è peccato, ma spesso ci si azzecca”. Sono certo che il “disegno” sia molto più scientifico e finalizzato allo “smantellamento” del giocattolo Palermo. Ormai i torti arbitrali sembrano più delle “terapie belle e buone” che delle sfortunate circostanze. Ha scoperto il fianco il “Buon Zamparini” per cui ormai vogliono portarlo all’esasperazione e quindi (ricordiamo che ha 70 anni) nel fargli decidere di mollare il tutto.
Ci si chiederà perché… Ecco la mia idea: se analizziamo il valore di oggi del Palermo, forse davvero solo lo sceicco avrebbe i soldi per acquistarlo (cosa che tra l’altro non farebbe mai in un Paese cosi malato come è l’Italia), per cui in blocco è pressoché impossibile metterlo in vendita, per  cui la vendita altro non sarebbe che “un’asta fallimentare” dove all’incanto ci sarebbero i pezzi più pregiati (Pastore, Ilicic, Sirigu, Hernandez, Bacinovic, ecc), il resto a quel punto verrebbe rilevato dal mercenario di turno che “finirebbe il lavoro” e quindi, finalmente per i potenti del calcio, il modello Palermo tornerebbe laddove è stato per più di 30 anni: lontano dal calcio che conta!
In fin dei conti, non è che lo specchio dell’Italia. In una Nazione “normale”, un club modello come quello allestito da Zamparini sarebbe coccolato, visto con simpatia, studiato ed eventualmente emulato nelle sue strategie di mercato, intento a scoprire giovani talenti in tutto il mondo senza dover necessariamente spendere fior di milioni. In Italia invece che si fa? Tutto ciò viene visto come un nemico da combattere, un alieno che mette a repentaglio equilibri ormai consolidati e profitti spartiti a tavolino.
E cosi facendo, mandando sistematicamente “sicari” armati di bandierine e fischietti, sono riusciti a distruggere non solo una squadra di calcio, ma un’illusione, un ideale!! Il sogno che avrebbe permesso a qualsiasi squadra di sapere che con organizzazione, con serietà,  con scelte e strategie oculate, si possono ottenere traguardi e vittorie  prestigiose aldilà del potere economico.
Lo si sapeva già che funziona cosi per la politica, nelle scelte aziendali, dove solo un “raccomandato” avrà sempre la possibilità di crescere e far carriera e non il più meritevole. Si credeva che lo sport ne fosse fuori, ma forse era solo una vaga speranza miseramente fallita!
Ho pensato di scrivere adesso queste righe nella speranza che ci sia ancora la possibilità di salvare questo sogno…. questa illusione, e comunque prima che ormai l’inevitabile accada, volevo ringraziare di vero cuore Maurizio Zamparini per averci regalato questo sogno che allorché non realizzato è stato bellissimo da vivere.
Giovanni Venezia

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