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Palermo, è morto il professore Tranchina

Addio all’ex preside di Giurisprudenza e docente di Procedura penale. E’ stato anche pro rettore dell’Università alla fine degli anni Novanta. Era andato in pensione lo scorso 11 novembre

PALERMO. Fino a tre giorni fa stava lavorando al suo ultimo manoscritto, che conteneva commenti sul nuovo codice di Procedura penale.
Basterebbe questo per descrivere la passione che metteva per il suo lavoro il professore Giovanni Tranchina, scomparso ieri. La sua vita era il Diritto e a questa materia ha dedicato cinquant’anni della sua esistenza. Ha insegnato per anni Procedura penale alla Facoltà di Giurisprudenza dell’Università di Palermo, per la quale è stato anche preside per due volte. Tranchina, che era andato in pensione lo scorso 11 novembre 2010, è stato anche pro rettore dell’Università alla fine degli anni Novanta.
Il Diritto, ma non solo. La sua vocazione era la cattedra, l’insegnamento per i quali ha rinunciato alla carriera da avvocato. Severo, ma mai cattivo. Dava molto ai suoi studenti, e per questo pretendeva altrettanto da loro. È stato definito, per questo motivo, simpaticamente da chi lo conosceva bene un finto burbero, perché in fondo è sempre stato un buono.
La sue passioni erano i libri ed Erice. In particolare il professore Tranchina amava le opere di Camilleri e nella sua casa di Erice, a pochi passi da Trapani, ha passato tanti momenti felici, tanto che questo posto rappresentava per lui il luogo di ispirazione per i suoi manoscritti.
I funerali saranno celebrati lunedì alle 9.30 nella chiesa di San Michele Arcangelo.
Alla famiglia Tranchina le condoglianze del Giornale di Sicilia.

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