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Fiat, il piano Mirafiori spacca anche Termini Imerese

Se l'azienda avesse proposto un acordo sui modelli già provati la Fiom l'avrebbe respinto mentre Fim e Uilm avrebbero firmato

TERMINI IMERESE. Mentre gli operai dello stabilimento Fiat di Mirafiori trattengono il fiato in attesa di conoscere il loro futuro che Marchionne ha legato all'esito del referendum sull'accordo separato del 23 dicembre, tra le "tute blu" di Termini Imerese il clima che si respira é quello rassegnazione.
La fabbrica siciliana, dove lavorano 1.600 persone e altre 600 nell'indotto appena rientrati dalla cassa integrazione, è infatti destinata a chiudere a fine anno, con gli operai che attendono gli sviluppi delle trattative tra il ministero per lo Sviluppo e i gruppi imprenditoriali che hanno presentato offerte per rilevare porzioni di stabilimento. Al vaglio c'è la formulazione degli accordi di programma, il passo successivo sarà la presentazione dei piani industriali delle singole società interessate al sito industriale che potrebbe essere spezzettato: si andrebbe dalla produzione di auto di lusso (De Tomaso-Rossignolo), all'energia alternativa (Ciccolella), dagli studios cinematografici (Med Studios) alle biomasse (Biogen). E mentre si spera nell'arrivo di nuovi imprenditori, i sindacati si dividono su quanto sta avvenendo, ricalcando le posizioni emerse su scala nazionale.
Se la Fiat avesse proposto per Termini Imerese un accordo sul modello di Mirafiori o Pomigliano d'Arco la Fiom l'avrebbe respinto mentre Fim e Uilm avrebbero firmato. "Avremmo preferito trovarci nelle condizioni in cui si trovano i lavoratori degli altri due stabilimenti", dice il segretario siciliano della Fim, Salvatore Picciurro, secondo cui "gli accordi a Pomigliano e Mirafiori sono una pietra miliare per il rilancio del settore auto in Italia". Invece, "l'antagonismo demagogico e d'avanspettacolo messo in atto dalla Fiom - accusa - ci ha fatto perdere un anno prezioso". Irremovibile la Fiom. "Non avremmo votato quella proposta neanche a Termini Imerese", afferma il segretario dei metalmeccanici della Cgil di Palermo, Roberto Mastrosimone. "Quello per Mirafiori è un accordo illegittimo e incondivisibile - aggiunge - che mette in discussione diritti indisponibili dal diritto di sciopero a quello alla salute". Opposta la posizione della Uilm. "Abbiamo sottoscritto l'accordo per Mirafiori e personalmente lo avrei votato non una ma 12 volte, se fosse stato presentato per Termini Imerese", assicura il segretario di Palermo, Vincenzo Comella. Poi allarga le braccia: "La proposta è seria e un po' d'invidia c'é, anche perché la situazione per Termini Imerese è tutta in alto mare e credo che questa fase di incertezza si protrarrà anche dopo la sigla degli accordi di programma".

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