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Ci sono gli aiuti, ma il Biondo non è ancora salvo

Non bastano i due milioni e mezzo erogati dal Comune Il rischio che il teatro chiuda non è scongiurato. Decisiva l'assemblea dei soci

PALERMO. Il rischio che il Biondo chiuda i battenti non è scongiurato. Non bastano i soldi erogati dal Comune come sostanzioso anticipo, circa due milioni e mezzo, per il bilancio 2010. La scopertura con il Monte dei Paschi è di circa 5 milioni. Troppi per stare tranquilli. E allora Gianni Puglisi, presidente del cda del teatro e della fondazione Biondo lancia un nuovo allarme. E lo fa alla vigilia di un appuntamento cruciale. Domani mattina è convocata l’assemblea dei soci, ovvero Comune, Regione, Provincia e fondazione Biondo. E da questa seduta, fa capire Puglisi, si saprà quale sarà il futuro del Biondo nell’immediato. Perché all’ordine del giorno c’è il bilancio di previsione 2011 già approvato dal cda. Un bilancio che già prevede tagli per un milione e mezzo rispetto a una spesa complessiva di 9 milioni e mezzo ed entrate, immutate rispetto al 2010, di nove milioni e mezzo. 
Spiega Puglisi: «Abbiamo tagliato su alcune spese fisse, ridotti gli straordinari, preso atto di alcuni pensionamenti e dimezzato le maschere, un servizio affidato all’esterno, che da 32 passano a 16. Ma soprattutto - aggiunge il presidente del cda che sul bilancio si è astenuto - abbiamo ridotto l’attività teatrale, il cartellone sarà con meno spettacoli la prossima stagione. La maggior parte dei costi che sono stati tagliati passa attraverso quest’ultima misura. Certo si poteva fare di più ma non è facile contenere le spese da un giorno all’altro».
Da qui dunque la strada per il prossimo futuro. Ecco perché tutto è legato alla approvazione del bilancio di previsione. La presenza dei rappresentanti legali dei tre enti pubblici, soci del Biondo, sarà fondamentale. Anche perché nel 2010 il bilancio di previsione è stato approvato a dicembre, e anche perché la vita del teatro è legata a doppio filo a quella dei fondi pubblici se è vero, come rivela il presidente del Biondo - che gli abbonamenti contribuiscono solo per il 4 per cento alla voce introiti del teatro. Il resto, insomma, è puro sostegno pubblico. «Domani capiremo cosa accadrà e come comportarci. Se non ci dovesse essere l’approvazione del bilancio o altri atti concreti sospenderemo l’attività teatrale come annunciato nei giorni scorsi. Non abbiamo alternative. Se invece le cose andranno come speriamo e il bilancio di previsione vedrà la luce sappiamo già che potremo riaprire la linea di credito con la banca tesoriera e l’attività del teatro potrà svolgersi in modo più tranquillo. Ma senza poter dormire sugli allori perché i problemi restano». 
Puglisi fa riferimento ai soldi che il Comune ha già annunciato di aver versato per il 2010 - circa due milioni e mezzo - «ma materialmente ne abbiamo visti solo una parte». E soprattutto ai tre milioni e 400 mila euro, soldi che il Biondo ritiene di dover ricevere dal Comune (ma il ragioniere generale di Palazzo delle Aquile non la pensa allo stesso modo) per gli anni 2008 e 2009. Un contenzioso che finirà probabilmente nelle aule del tribunale e già affidato dal teatro al professore Guido Corso.

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