CALTANISSETTA. La Corte d'assise a Caltanissetta presieduta da Francesco Carimi (a latere Alessandra Del Corvo) ha inflitto 8 ergastoli ad altrettanti componenti del clan mafioso di Riesi (Cl) dei Cammarata, applicando soltanto uno sconto di pena al collaboratore di giustizia Calogero Barberi, condannato a 18 anni.
La sentenza è stata emessa a conclusione del processo di primo grado scaturito dal blitz "Venerdì Nero 2" con cui i carabinieri del Reparto operativo nel 2007 e la Dda nissena fecero luce su sei omicidi e su un tentativo di omicidio commessi a Riesi durante la guerra di mafia fra i clan mafiosi dei Riggio e dei Cammarata alla fine degli anni '90. La Corte ha condannato all'ergastolo i fratelli Pino Cammarata e Vincenzo Cammarata considerati i capimafia di Cosa Nostra riesina nonché presunti mandanti dei delitti.
Ergastolo inflitto pure a Massimo Amarù, Orazio Buonprincipio, Gaetano Cammarata, Gaetano Scibetta, Giuseppe Toscano e Carmelo Vasta. I giudici hanno assolto Pino Cammarata dall'accusa di avere ordito assieme al fratello Vincenzo l'omicidio di Pino Ferraro, risalente al 4 novembre 1997 e Gaetano Scibetta dal suo presunto ruolo nell'omicidio di Gaetano Carmelo Pirrello, vittima alla fine del 1997 di un episodio di lupara bianca.
Cosa nostra nel Nisseno, inflitti otto ergastoli
Alla sbarra il clan di Riesi dei Cammarata. La sentenza emessa a conclusione del processo con cui si è fatta luce sulla guerra di mafia in quella zona alla fine degli anni '90
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