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Coppa Italia, i rosa superano anche i pali e sono ai quarti

A decidere il rigore assegnato e trasformato da Miccoli al 35' del secondo tempo. Palermo in buona forma per tre volte aveva già sfiorato il gol

PALERMO. Non sono bastati neanche i tre pali colpiti nel secondo tempo per fermare il Palermo negli ottavi di finale di Coppa Italia contro il Chievo. Tre legni colpiti in una sola gara sono già una notizia. A questa se ne aggiunge anche un’altra clamorosa. Almeno in questo pomeriggio di coppa, infatti, arriva il primo rigore fischiato a favore degli uomini di Rossi. È l’episodio che decide la partita a dieci minuti dal 90’, con Miccoli che torna a realizzare dal dischetto dopo più di otto mesi da quel 9 maggio 2010 nello partita casalinga con la Sampdoria. E proprio questo rigore è stato il giusto premio per il Palermo, che alla fine ha meritato ampiamente di portare a casa il risultato giocando un match col motore diesel e carburando nel corso della gara. Una gara che non si è mai fatto scivolare dalle  mani contro un Chievo che, con l’assenza di Pellissier in tribuna, ha pensato probabilmente di più al campionato.
Subito dall’inizio Andelkovic e Kurtic. Miccoli ce la fa e si sistema al centro dell’attacco. Discorso diverso per Pastore che non va neanche in panchina. Al suo posto Kasami sulla trequarti con Ilicic.  Ed è proprio sulla testa di uno dei nuovi arrivi la prima palla gol del Palermo al 19’ sugli sviluppi di un calcio piazzato partito dal mancino di Liverani. Il colpo di testa di Kurtic, però, è poco altro sulla traversa. I ritmi non si impennano, ma i rosa nel giro di due minuti, tra il 28’ e il 30’, confezionano ben tre palle gol con Ilicic, Bovo e Miccoli. I salvataggi e le parate di Squizzi dicono no al vantaggio degli uomini di Rossi.
Il secondo tempo si apre subito con un brivido con Miccoli che spara di sinistro sulla traversa. Il Palermo, a questo punto, ha in mano la partita. E in un contropiede magistrale orchestrato da Ilicic, che rifinisce per Bovo, il numero 5 rosa colpisce il secondo legno con un bel tiro a rientrare da fuori area. I pericoli da parte del Chievo arrivano principalmente da Granoche, che impensierisce la difesa rosa, in particolare Andelkovic, con i suoi inserimenti. Ma sono sempre i rosanero i più pericolosi. E al 60’ è Kasami a ciccare clamorosamente a un passo dalla linea di porta il perfetto assist di Miccoli. Il Palermo crea, ma non riesce a concretizzare. Al 63’ la prima mossa di Rossi, che leva Kurtic, onesta ma non di più la sua prima in maglia rosa, per Migliaccio. Tre minuti più tardi il secondo cambio, invece, è obbligato per l’infortunio di Garcia. Al suo posto Darmian. Il Palermo continua con i suoi attacchi, ma sembra proprio essere la serata dei pali. Al 69’ arriva il terzo, dopo pregevole azione personale di Kasami. E quando non c’è il palo, c’è il guardalinee a dire no ai rosa. Ancora una volta è Kasami al 76' il protagonista, mettendo in rete di testa un tiro sporco di Migliaccio. Il fuorigioco è, però, netto. Due minuti più tardi, però, arriva il rigore fischiato a favore dei rosa. Almeno in Coppa Italia arriva il primo penalty, che Miccoli non fallisce, spiazzando Squizzi.
Il Palermo controlla senza affanni e porta a casa la qualificazione. Si chiude così una gara che vede i rosa con la porta chiusa per la terza partita di fila e con i cori per Delio Rossi dalla Curva Nord, con l’allenatore di Rimini che ha risposto con un applauso. C’era molta curiosità per vedere l’atteggiamento della squadra di Rossi in questa competizione. I rosa hanno dimostrato di tenerci, cominciano probabilmente a comprendere l’importante opportunità che offre il tabellone. E ora il Parma ai quarti di finale per  un’altra gara secca al Barbera.

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