CATANIA. Ci sono due indagati da parte della Procura della Repubblica di Catania nell'inchiesta sull'esplosione, due giorni fa, nella fabbrica di fuochi d'artificio di Santa Venerina in cui sono morte due persone: un operaio romeno di 39 anni, Petru Merla, e Giuseppe Adornetto, di 75, di Mascali. L'ipotesi di reato avanzata dal sostituto Enzo Serpotta è di omicidio colposo plurimo e lesioni aggravate.
Indagati sono la titolare della licenza rilasciata dalla prefettura, Giovanna Consoli, di 45 anni, e suo suocero, Alfio Spina, di 71 anni, amministratore unico della 'Pirotecnica etnea'. Sono, rispettivamente, moglie e padre della persona rimasta ferita nella deflagrazione, Gaetano Spina, di 45 anni, ricoverato nel reparto di rianimazione dell'ospedale Piemonte di Messina con la prognosi riservata per lesioni al polmone, che non è in pericolo di vita.
Il magistrato, dopo l'ispezione cadaverica eseguita dal medico legale, ha disposto la restituzione delle salme ai familiari. Il romeno sarà tumulato nel suo paese d'origine.
Esplosione nella fabbrica di botti, due indagati
L’accusa è di omicidio colposo nei confronti dei gestori della struttura. Nello scoppio sono morte due persone e una è rimasta ferita
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