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Rubate telecamere usate per la caccia a Messina Denaro

In manette Michele Messana e Vincenzo Portali, gestori di una ditta: avrebbero portato via gli strumenti di aziende concorrenti noleggiati a polizia e carabinieri

PALERMO. Arrestati due tecnici installatori di apparecchiature usate dagli investigatori per intercettazioni ambientali. Nel mirino dei carabinieri del Ros con l'accusa di aver rubato telecamere collocate in precedenza da ditte concorrenti, nell'ambito delle ricerche del boss mafioso latitante Matteo Messina Denaro, sono finiti Michele Messana, 30 anni, e
Vincenzo Portali, 33 anni. Il primo è un collaboratore e il secondo gestore di una ditta con sede Messina e che noleggia alle forze dell'ordine strumenti tecnici di intercettazione.
Una terza persona è ricercata.
Secondo l'accusa, avrebbero rubato in tre occasioni, il 26 settembre e il 16 e il 19 novembre del 2008, telecamere posizionate da altre tre imprese in località Tre Fontane, in provincia di Trapani. Gli strumenti erano utilizzati per tenere sotto controllo Salvatore Messina Denaro, fratello del capomafia, e Franco Luppino, ritenuto un fedelissimo del latitante.
I dettagli sul Giornale di Sicilia oggi in edicola.

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