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Cascio scioglie la Commissione per la revisione statuto

Il presidente dell'Ars ha preso questa decisione per l'incapacità dell'organismo di proporre una riforma dello Statuto della Regione da trasmettere poi al Parlamento nazionale

PALERMO. Il Presidente dell'Ars, Francesco Cascio ha deciso di sciogliere la Commissione speciale per la "Revisione e Attuazione dello statuto della Regione" per l'incapacità di svolgere il proprio compito. La Commissione era stata istituita il 25 giugno del 2008, con lo scopo di pervenire ad una proposta di riforma dello Statuto speciale della Regione Siciliana, da trasmettere in seguito al Parlamento nazionale per l'ulteriore iter previsto dalla Costituzione, così come richiede il carattere di legge costituzionale dello Statuto stesso. La proposta di riforma avrebbe dovuto essere varata dalla Commissione entro dodici mesi dalla sua data istitutiva.
Un obiettivo che non è stato raggiunto nonostante due proroghe successive - deliberate nel 2009 e il 30 giugno 2010 - concesse, peraltro, in deroga al regolamento dell'Ars che prevede la possibilità di una sola proroga per un tempo non superiore ai due mesi.
Il progetto di revisione dello Statuto, osserva la presidenza dell'Ars, ad oggi non risulta affatto "in fase di ultimazione" per essere sottoposto all'Aula, come evidenziano gli atti relativi ai lavori della Commissione. La decisione del presidente Cascio è legata pertanto «alla mancata predisposizione dei disegni di legge prefigurati negli atti parlamentari relativi e alla carenza di appropriata programmazione dei lavori di Commissione; elementi che tutti oggettivamente depongono per la palese impossibilità di raggiungere, in tempi ravvicinati, quell'obbiettivo primario della riforma ed attuazione delle disposizioni statutarie».
«Rilevo uno stato di fatto - sottolinea il presidente dell'Ars - che dimostra come la Commissione speciale per la Revisione dello Statuto sia nell'evidente impossibilità di svolgere le funzioni che le erano state assegnate e, in tal modo, il Parlamento regionale si trova nella difficile condizione di non poter tempestivamente esercitare, attraverso questo organo, le sue fondamentali prerogative. Quindi, in virtù dei principi costituzionali e regolamentari che mi impongono di assicurare il buon andamento complessivo dei lavori parlamentari e di garantire il regolare funzionamento degli organi medesimi, da presidente, ritengo doveroso, dichiarare tale commissione cessata definitivamente
dalle sue funzioni».
«In un ottica - conclude Cascio - di efficienza, ma anche di razionalizzazione dei costi, reputo più che opportuno non continuare a mantenere in vita una commissione speciale che non é in grado di assolvere al compito istituzionale per cui appositamente è nata, tanto che si è riunita pochissime volte e sono rarissime quelle in cui non è andata deserta. In ogni caso, si continuerà a perseguire l'intento di attualizzare il nostro Statuto, in quanto le prerogative della cessata commissione speciale saranno assegnate alla prima commissione, Affari Istituzionali».

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