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Un posto a parenti delle vittime delle frane? Il lavoro non è un privilegio

Gli abitanti di Giampilieri hanno trovato sotto l'albero di Natale un regalo molto ambito: un posto alla Regione. Lo ha promesso il presidente Lombardo. Ne avranno diritto i parenti di tutte le vittime dell'alluvione. Definizione un po' generica: nel calcolo saranno conteggiati solo i 37 morti oppure l'elenco sarà più generoso? E i feriti e i senza-tetto? È mai possibile che per loro non ci sia uno strapuntino assistenziale? Vedremo presto. La proposta, infatti, farà parte della legge finanziaria regionale. Facile immaginare, come ha spiegato Lombardo, che il provvedimento incontrerà l'immediata "sensibilità" di tutta l'aula. Ci sarà così una nuova fattispecie: il lavoro come risarcimento danni. Un inedito. Esistono infatti assunzioni a vantaggio dei parenti delle vittime del lavoro: sia nell'amministrazione statale (per esempio figli o mogli di esponenti delle forze dell'ordine o della magistratura) sia nelle aziende private. Mai però si era sentito parlare di un posto di lavoro offerto come indennizzo per una calamità naturale. Una forma creativa di risarcimento.
Forse ha ragione il sindaco di Messina, Buzzanca che, prima di disegnare luccicanti scenari, chiede il rispetto del principio di realtà. Per esempio completando il lavoro di ricostruzione invece della fuga in avanti con la promessa del posto in Regione per i parenti delle vittime. Così si dimentica che il lavoro è un diritto non un privilegio. Che l'etica borghese non può essere scambiata per beneficienza. I danni provocati dagli lsu e dalle altre forme di precariato dovrebbero aver insegnato la lezione. Invece si continua. Senza contare che la Regione non ha certo bisogno di assumere altre trentasette persone. L'organico è già molto abbondante. La progressiva stabilizzazione dei precari ha creato vaste sacche di fannullonismo cui, per fortuna, si affiancano pochi lodevoli casi di impegno. E' stato creato un immenso stipendificio. Sono state disperse enormi risorse che, utilizzate correttamente, avrebbero potuto creare posti di lavoro dotati di contenuto economico. Invece è stato stipulato un patto scellerato: pochi soldi a tanta gente che, tranne pochi casi, non fa nulla o quasi. Fino all'annuncio di Lombardo a Giampilieri. Il lavoro come risarcimento danni. Quasi fosse una polizza d'assicurazione. Vorrà dire che, da ora in avanti, dovremo sperare in un'alluvione o in un terremoto per trovare un posto ai nostri figli.

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