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Enzo Bearzot, il "vecio" ci ha salutato

È morto all'eta di 83 l'allenatore più amato dagli italiani. Portò la nazionale sul tetto del mondo nel Mondiale dell'82

ROMA. Si, se ne è andato. Ma la sua memoria rimarra intatta, come lo è rimasta per tutti questi anni. Enzo Bearzot, verrà ricordato per i suoi successi, come spesso accade in questo mondo. Fu lui infatti l'artefice di quella vittoria mondiale nel lontano '82, insperata quanto agognata.
Nato nel 1927 ad Aiello del Friuli il 27 settembre si diletta a giocare nella squadra locale, quando viene notato e catapultato in serie B nel Pro Gorizia. Era bravo con la palla tanto da poter approdare all'Inter. Ma il suo talento esplode come allenatore giungendo prima ad allenare l'under 23 e poi la nazionale. Nel 1978 arriva quarto ai mondiali, esprimendo il miglior gioco tra tutte le squadre partecipanti.
Ma il miracolo avviene in Spagna nel 1982, tante le critiche piovutegli addosso da parte della stampa, tanti i problemi che il calcio nostrano viveva, ma riusci a compattare il gruppo e a portare l'Italia a vincere il Mondiale. In molti gli riconoscevano la sua straordinaria umanità e per le sue qualità fù proposto anche alla nomina di Senatore a vita nel luglio 2003, per aver "sempre difeso l'etica dello sport". In molti lo ricorderanno, fu il padre di un intera generazione che visse quei momenti indimenticabili della vittoria. Addio "vecio".

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