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Rapito davanti a figlio e ucciso, ergastolo ai Lo Piccolo

La corte d'Assise di Palermo ha condannato i capimagia e Damiano Mazzola per l'omicidio di Giampiero Tocco, avvenuta il 26 ottobre del 2000 a Terrasini

PALERMO. La corte d'assise di Palermo ha condannato all'ergastolo i capimafia Salvatore e Sandro Lo Piccolo e il capomafia Damiano Mazzola, accusati del sequestro e dell'omicidio di Giampiero Tocco, rapito davanti alla figlia di 6 anni e poi assassinato. I giudici hanno accolto le richieste dei pm Annamaria Picozzi e Francesco Del Bene.   I Lo Piccolo e Mazzola sono ritenuti i mandanti e gli esecutori materiali dell'assassinio di Tocco, eliminato il 26 ottobre del 2000, a Terrasini (Pa), da un commando di killer di Cosa nostra travestiti da poliziotti.     Nell'auto della vittima erano piazzate delle microspie - era in corso una indagine sulla cosca di S. Lorenzo - che registrarono la drammatica telefonata avvenuta subito dopo il rapimento, fra la bambina, che usò il cellulare lasciato dal padre, e la madre. E' stata proprio la moglie di Tocco a convincere la figlia a "cristallizzare" i suoi ricordi di quel giorno in un disegno finito, poi, agli atti del processo.   


  La piccola ritrasse i sequestratori del padre travestiti da agenti. Il disegno è stato fondamentale per riscontrare le dichiarazioni dei pentiti.     La bambina, ora 16enne, ha anche deposto al dibattimento. Secondo i pentiti, Tocco venne fatto uccidere perché ritenuto dai Lo Piccolo responsabile del tradimento e dell'uccisione di Giuseppe Di Maggio, figlio del boss di Terrasini Gaspare e alleato dei capimafia di San Lorenzo.    Per il delitto sono stati condannati, in abbreviato, a 12 e 8 anni, i pentiti Gaspare Pulizzi e Francesco Briguglio. .

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