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Palermo: più arresti per rifiuti e ricettazione, in calo le denunce per armi

I dati emergono dal bilancio dell'ultimo anno delle attività dei carabinieri. Il comandante Teo Luzi: combattere il racket, catturare gli ultimi latitanti di spicco e sequestrare patrimoni mafiosi sono gli obiettivi del 2011

PALERMO. Più di 600 mila persone identificate, più di 300 mila veicoli controllati, circa duemila persone arrestate per furti, rapine, droga e truffe, 195 quelle arrestate per  reati ambientali connessi all’emergenza rifiuti. Beni sequestrati a Cosa nostra per un valore di 900 milioni di euro e 85 persone arrestate per reati associativi di mafia. Infine, per quanto riguarda i reati di stupefacenti, sono state sequestrate numerose piantagioni di cannabis, per un complessivo di 17.500 piante e 90 chili di droga sequestrata.
Sono i dati che emergono dal bilancio delle attività dei carabinieri del Comando provinciale di  Palermo, riferiti al periodo che va dal primo gennaio 2010 a oggi.
In particolare, rispetto allo scorso anno, gli aumenti più significativi sono stati registrati sugli arresti per rifiuti (333 per cento in più), quelli per ricettazione (122 per cento in più) e quelli per armi (80 per cento in più), un aumento anche per le denunce per stupefacenti (78 per cento) e di furti (64 per cento). Segni negativi, invece, per le denunce per armi ( meno 7 per cento) e quelle per rifiuti (meno 3 per cento). Complessivamente, gli arresti sono aumentati del 2 per cento rispetto all'anno scorso.
Tra le operazioni antimafia, invece, la maggior parte di esse hanno riguardato i reati di estorsione e di stupefacenti. Risale al 19 marzo scorso, ad esempio, l'operazione “Doppio maglio”, nel corso della sono stati eseguiti controlli straordinari per una settimana nelle aree periferiche di Palermo, dallo Zen a Brancaccio e state arrestate 19 persone.
«I recenti colpi inferti a Cosa nostra dimostrano che il momento storico in cui viviamo è assolutamente favorevole per uscire dalla morsa del racket. Oggi gli imprenditori che hanno fatto questa scelta sono diverse decine» commenta il comandante provinciale, Teo Luzi. Basta ricordare l'operazione dello scorso ottobre, denonimata “The end”, che ha portato all'arresto di 23 affiliati a “Cosa Nostra” dei mandamenti di Partinico, Borgetto e Balestrate, per associazione a delinquere di tipo mafioso, estorsione, danneggiamento e traffico di stupefacenti.
«La specifica attività investigativa dimostra come negli ultimi anni le Forze di Polizia facciano sistema con la magistratura, al fine di assicurare i migliori il contrasto alla criminalità organizzata  - spiega il colonnello Teo Luzi - tuttavia non bisogna lasciarsi andare a facili trionfalismi ma occorre guardare avanti con concretezza. Il più deve essere ancora fatto. Tre sono le linee strategiche per il 2011: combattere il racket delle estorsioni, catturare gli ultimi latitanti di spicco e sequestrare patrimoni mafiosi».

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