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Solo un altro assalto alla diligenza

L'Ars ci sta provando in tutti i modi a far passare la legge di stabilizzazione dei precari. I novanta deputati non badano alla fatica e all'orologio. Dichiara Lino Lenza: «Non è una legge facile. Ma i punti di unione fra maggioranza e opposizione sono più delle divisioni». Come non crederci. Nell'assalto alla diligenza del tesoro statale non ci sono favorevoli e contrari. Solo rivalità su chi deve prendersi la fetta più abbondante. E già. Perché quella che si sta preparando è una bella abbuffata elettorale: ventitremila assunzioni a tempo indeterminato in tutte le amministrazioni pubbliche dell'isola. Che fantastica idea. Che grande opportunità. Tanto più preziosa adesso che, come ha confermato lo stesso presidente Lombardo, la risicata fiducia ottenuta da Berlusconi alla Camera potrebbe abbreviare il cammino verso le urne. Le clientele scalpitano. Le assunzioni vanno fatte immediatamente perché, probabilmente, a primavera si vota.
Ma siamo proprio sicuri che il commissario dello Stato darà il via libera al provvedimento? I dubbi sono corposi. All'interno stesso di Palazzo dei Normanni non mancano le voci preoccupate: che cosa accadrebbe se il provvedimento, approvato in aula, venisse bocciato dagli organi di controllo? Sarebbe come realizzare un autogol al novantunesimo minuto. Quella che oggi appare come una grande opportunità elettorale potrebbe trasformarsi nella tomba di molte ambizioni politiche. È chiaro infatti che fino a quando si parla solo della possibilità di prorogare per un anno qualche migliaio di contratti non c'è gran problema. Ma come immaginare la stabilizzazione di ventitremila precari nei comuni, nelle province nelle varie articolazioni dell'amministrazione regionale? Come se non bastasse ogni deputato sta cercando di depositare l'obolo per il proprio collegio: un posto per gli addetti alle riserve naturali. Un altro per gli ex operai della Keller e via andare. Ma con quali soldi visto che il buco complessivo della Regione marcia verso i due miliardi? E soprattutto: come la mettiamo con la legge Brunetta che regola le assunzioni nella pubblica amministrazione? Nessuno, fra i novanta deputati dell'Ars, sembra occuparsi di questi. A differenza, per esempio, di quanto potrebbe fare il commissario dello Stato. Attenzione agli autogol.

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