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Il Tar accoglie il ricorso contro il rigassificatore di Porto Empedocle

Il sindaco di Agrigento Zambuto si era opposto: “Ritenute fondate le nostre ragioni”. L’Enel si appella al Consiglio di Stato

AGRIGENTO. "Il Tar del Lazio ha accolto il nostro ricorso contro la realizzazione del rigassificatore di Porto Empedocle”. A dichiararlo è il sindaco di Agrigento, Marco Zambuto, che si era opposto alla costruzione dell'impianto denunciando fra l'altro il fatto che l'impianto sarebbe dovuto sorgere a poca distanza dalla Valle dei templi e della casa natale di Luigi Pirandello.  “Il Tar - spiega Zambuto - ha ritenuto illegittima la nostra  esclusione dalle procedure relative alla valutazione dell'impatto ambientale, la cosidetta Via. I giudici  hanno ritenuto fondale le nostre ragioni che andiamo ribadendo sin da quando hanno pensato di realizzare l'impianto".   
Il ricorso al Tar del Lazio contro il ministero dell'Ambiente, la Regione Siciliana e la società Nuove energie Srl (Enel) era stato proposto, oltre che dal comune di Agrigento, da Legambiente Sicilia e da altre    associazioni. Nell'esposto veniva sollecitato "l'annullamento di pareri favorevoli, autorizzazioni ed ogni atto connesso alla realizzazione a Porto Empedocle di un terminale di ricezione e rigassificazione del metano". Legambiente Sicilia, in una nota, "accoglie con soddisfazione la sentenza vedendo riconosciute le ragioni che l'avevano spinta a presentare ricorso e ringrazia gli avvocati del Centro di Azione Giuridica ed il Dipartimento Industria rifiuti Energia (Dire) di Legambiente che con grande professionalità e dedizione hanno seguito la vicenda".
L'Enel, che dovrebbe realizzare il rigassificatore di Porto Empedocle attraverso la società Nuove Energie srl, sta predisponendo un ricorso al Consiglio di Stato  contro lo stop imposto dal Tar del Lazio. L'investimento previsto per la realizzazione dell'impianto è di circa 700 milioni di euro.

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