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Gela, in fiamme 3 automezzi nel parcheggio comunale

Le fiamme hanno interessato il multipiani Arena nei pressi della Capitaneria di porto, a poche decine di metri dal municipio. La zona è stata circoscritta dai carabinieri e chiusa al traffico

GELA. Ancora una notte di fuoco a Gela. Le fiamme hanno interessato il parcheggio comunale multipiani 'Arena', nei pressi della Capitaneria di porto, a poche decine di metri dal municipio dove, poco dopo l'una, sono stati incendiati 3 automezzi: un autofurgone Renault Cargo, un Fiat Fiorino ed una Lancia K.
I 3 mezzi si trovavano parcheggiati a poca distanza l'uno dall'altro, nel secondo dei 4 piani di sosta dell'edificio. Il parcheggio, realizzato da pochi anni dall'amministrazione comunale, di notte resta chiuso e senza vigilanza. L'immenso rogo, con fumo e fiamme che uscivano dalle prese d'aria, dalla rampa d'accesso e dalla tromba delle scale, è stato notato da alcuni passanti e dagli abitanti della zona. Scattato l'allarme sono intervenuti sul posto i vigili del fuoco che, per domare le fiamme, hanno dovuto lavorare a lungo con tute ignifughe, per le altissime temperature che si erano generate nell'ambiente chiuso, e muniti di autoprotettore, ossia di bombole d'aria compressa e maschere. Il timore più grande, per i soccorritori, era legato al possibile scoppio dei serbatoi di carburante degli automezzi. Solo per un caso non ci sono stati feriti.
La zona è stata circoscritta dai carabinieri e chiusa al traffico. In mattinata, da Caltanissetta, è giunta una squadra tecnica dei vigili del fuoco per effettuare la perizia di staticità dell'edificio, le cui strutture sembrano seriamente danneggiate dall'incendio. I carabinieri hanno informato la procura della Repubblica del tribunale di Gela, che ha aperto un'inchiesta sull'accaduto.
I vigili del fuoco di Caltanissetta non hanno ancora reso noti i risultati della perizia di staticità nel parcheggio comunale. La struttura, malgrado le fiamme e le alte temperature raggiunte, sarebbe comunque rimasta stabile. Tuttavia resterà chiusa per precauzione. Proseguono, intanto, le indagini dei carabinieri per identificare gli autori del rogo ed accertarne il movente. I 3 automezzi appartengono tutti ad un commerciante di pesce, Salvatore Fusco, 51 anni, di Gela, attualmente ai domiciliari per ricettazione e per avere incassato un assegno risultato rubato.
Il figlio, Tommaso, 32 anni, anche lui inserito nel mercato ittico, ha definito "vigliacchi" gli autori del danneggiamento. "Non bisogna prendersela con le macchine, perché non possono difendersi - dice - se hanno coraggio si devono presentare a viso scoperto, per discutere, poi vediamo". E' diffusa la convinzione che i Fusco conoscano perfettamente i mandanti del rogo. Avvertimenti con incendi dolosi sono avvenuti nei giorni scorsi nei confronti di altri pescivendoli, come quello dell'autofurgone bruciato venerdì notte nel quartiere 'Locu Baruni' ed intestato a un giovane disoccupato.
E' una delle piste, ma non l'unica, imboccata dai carabinieri. I militari stanno verificando se una delle telecamere della Capitaneria di porto, poco distante dal parcheggio dove sono stati bruciati i mezzi, abbia registrato immagini degli attentatori.

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