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Il Comune di Palermo multa l’Amia

Sanzione per oltre un milione dopo le ispezioni sull’efficienza del servizio. Nel primo semestre di quest’anno solo il 56 per cento dei cassonetti sarebbe in regola. La replica: "Riguarda la precedente gestione"

PALERMO. Il Comune di Palermo, unico socio dell'Amia spa, che gestisce la raccolta dei rifiuti, ha multato per oltre un milione di euro la ex municipalizzata, dopo le ispezioni compiute dalla "Palermo Ambiente", la società comunale incaricata di verificare l'efficienza del servizio. La multa riguarda, come si legge sul Giornale di Sicilia oggi in edicola, il periodo 2008-2009.
Nei controlli del primo semestre di quest'anno, la Palermo Ambiente ha rilevato che solo il 56% dei 4146 cassonetti controllati è in regola; mentre l'88,4% dei 6267 contenitori per la differenziata non rientra nei normali parametri della manutenzione e dell'igiene.  


L'Amia di Palermo, la ex municipalizzata che si occupa della raccolta dei rifiuti nel capoluogo siciliano, precisa che "le contestazioni mosse a suo tempo da Palermo Ambiente e sanzionate dal Comune si riferiscono in prevalenza alle attività svolte dalla società Amia Essemme (spazzamento e pulizia caditoie) e comunque riguardano le precedenti gestioni di Amia. Le relative sanzioni sono già state pagate, in quanto il Comune ha trattenuto in automatico dai trasferimenti mensili all'azienda il corrispettivo delle multe".    Quanto alla gestione attuale, i commissari dell'Amia hanno contestato al Comune il meccanismo in base al quale, sui rilievi mossi da Palermo Ambiente, l'amministrazione di Palazzo delle Aquile commina e incassa in automatico le multe "senza possibilità di contraddittorio da parte dell'azienda".    I commissari hanno ottenuto una modifica del regolamento, grazie alla quale da quest'anno è possibile per Amia presentare controdeduzioni. Nell'ambito della procedura fallimentare, i commissari di Amia stanno verificando l'eventualità di avanzare un ricorso giudiziario nei confronti del Comune "riguardo alle somme fin qui trattenute dal Comune - dice l'azienda - senza un preventivo contraddittorio".

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