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Mafia, Gela: cinque condanne per estorsione

Gli uomini, tra il 1995 e il 2006, avevano preso di mira le imprese che stavano realizzando un villaggio residenziale nel quartiere Marchitello, alla periferia ovest di Gela

GELA. Condanne per complessivi 27 anni di reclusione sono state inflitte, con il rito abbreviato, dal gup del tribunale di Caltanissetta Francesco Lauricella, a cinque degli 8 imputati dell'inchiesta "Scorpione", contro il racket di Gela, accusati di associazione mafiosa ed estorsione aggravata.    Tra il 1995 e il 2006 avevano preso di mira le imprese che stavano realizzando un villaggio residenziale nel quartiere Marchitello, alla periferia ovest di Gela.


Uno degli imprenditori, per la disperazione, si suicidò, annegando nel mare di contrada Desusino, a Marina di Butera. La polizia identificò e arrestò gli 8 componenti del racket di Stidda e Cosa nostra.    Queste le condanne: sei anni e otto mesi a Giuseppe Alfieri, sei anni e sei mesi a Salvatore Burgio, 6 anni e 20 giorni a Nunzio Alfieri; stessa pena per Giuseppe Claudio Alfieri; un anno e 4 mesi, infine, a Vincenzo Gueli.    I restanti tre imputati (Francesco Morteo, Francesco Giovane e Enrico Maganuco), su richiesta del pm Roberto Condorelli della Dda di Caltanissetta, sono stati rinviati a giudizio con il rito ordinario.

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