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Sanità, maxi-concorso al via

In palio circa 3 mila posti fra dirigenti medici e infermieri. Prevista anche una sorta di stabilizzazione per chi oggi ha un contratto a termine

PALERMO. Si accendono i motori per il maxi-concorso nella sanità pubblica siciliana che metterà in palio circa 3 mila posti fra dirigenti medici e infermieri. In estate l’assessore Massimo Russo ha annunciato l’intenzione di coprire i vuoti individuati dai manager nella redazione delle piante organiche.
Nei prossimi giorni Russo emanerà due direttive che daranno il via ai manager di Asp e ospedali per bandire i concorsi: la base di partenza saranno i posti individuati nelle piante organiche, che però non sono ancora definitivamente approvate visto che manca qualche formale passaggio (è il caso della concertazione con i sindacati). A questo punto, per bruciare i tempi, Russo consentirà di bandire concorsi per alcune figure e un numero di posti che saranno previsti senza dubbio nelle piante organiche anche in caso di modifica. «L’obiettivo dell’assessorato - ha spiegato ieri il capo di gabinetto, Giovanni Carapezza - è quello di attivare le procedure concorsuali entro la fine dell’anno. Le selezioni saranno per titoli e concederanno dei punteggi in più a chi è già nel sistema grazie a contratti a termine». Le figure con più spazi sono quelle dei dirigenti medici e degli infermieri.
Ma se l’assessorato ha già iniziato a percorrere la via amministrativa, il governo sta anche lavorando a un testo di legge. La tradizionale legge che a fine anno permette la proroga di tutti i contratti a termine in scadenza alla Regione è già stata abbozzata in assessorato all’Economia. E nella formulazione attuale prevede una sorta di stabilizzazione per chi oggi ha un contratto a termine nella sanità: il testo prevede la trasformazione dei contratti a termine in impiego a tempo indeterminato previa selezione o anche senza selezione se il posto da precario era stato assegnato tramite procedura selettiva. Nè Russo nè Carapezza ieri erano a conoscenza di questo testo che considerano in ogni caso inutile alla luce delle direttive che stanno per essere emesse.
Il testo del governo prevede - al costo di 57 milioni annui - la proroga per un anno dei contratti per il personale della Protezione civile, dell’assessorato al Territorio, dell’assessorato all’Energia (ex Agenzia per i rifiuti e le acque). Via libera anche al finanziamento per i lavoratori socialmente utili in servizio nei Comuni.
Inoltre si prevede di concedere la proroga dei contratti al personale del Cefpas: i precari entrati con selezione pubblica possono continuare a lavorare «nei limiti della disponibilità finanziaria dell’ente». La norma che ieri circolava all’Ars non è ancora arrivata in giunta e dovrebbe in ogni caso seguire il varo della Finanziaria: se ne parlerà quindi a fine anno.

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