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Fiaccolata a Partinico, un segnale eloquente

Se fossero confermate le tante adesioni annunciate alla vigilia, oggi Partinico dovrebbe, per un intero pomeriggio, trasformarsi nell’avamposto della sfida di piazza alle cosche e alle loro manovre occulte. Che da queste parti tanto occulte poi non sono, se è vero che da settimane il clima in uno dei centri più «caldi» della provincia palermitana è arroventato. Atti intimidatori, roghi e minacce tutt’altro che velate, fra famiglie mafiose che si mettono alle spalle vecchie faide per rilanciare i propri affari e interessi che graviterebbero attorno alla imminente realizzazione di un grosso centro commerciale.
Ed è importante che oggi da quelle strade arrivi un segnale eloquente. Eloquente quanto purtroppo finora sono stati gli atti di forza della criminalità organizzata e i silenzi - di paura o condiscendenza - degli imprenditori locali.
Lo aveva auspicato nei giorni scorsi il procuratore Messineo, lo hanno ribadito ieri le organizzazioni imprenditoriali: mai come adesso è importante la collaborazione con le forze dell’ordine da parte di chi manovra il volano dell’economia e dello sviluppo nel Partinicese. Perchè al di là del dovere di stare in piazza oggi, bisogna sapere andare oltre i cortei, anche con politiche di controllo del territorio che mettano in campo tutte le forze necessario, esercito compreso. E quel centro commerciale, poi: guai a perdere l’occasione, nella regione con il più alto tasso di disoccupazione d’Italia, 4 mila posti di lavoro sarebbero una manna. Purché non puzzino di malaffare.

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