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"Riduce in schiavitù un disabile", arrestato giovane a Trapani

Convivevano da quando la vittima, andando via di casa, gli aveva chiesto ospitalità. Tre anni di violenze ed estorsioni per il giovane con disturbi di personalità. Concessi i domiciliari

TRAPANI. Dal 2007 la convivenza si era trasformata in un incubo fatto di violenze, ricatti, sevizie ed estorsioni. Aveva chiesto aiuto all'amico dopo che era andato via di casa a causa di un litigio con i genitori. È accaduto a Marausa ed è la storia di un giovane di 28 anni con disturbi di personalità che aveva trovato ospitalità nell'appartamento di M.A. di 31 anni, il suo futuro aguzzino. L'uomo, infatti, si era prima mostrato disponibile ad accudirlo e a dargli aiuto, ma poco alla volta lo avrebbe plagiato, facendogli credere qualsiasi cosa. Perfino che il giovane disabile fosse sposato con una certa Alba e di avere avuto un figlio da questa donna. In questo modo, riusciva a farsi dare soldi che, a suo dire, servivano per il mantenimento della mamma e del bambino: 15 mila euro in tutto. Poi gli avrebbe fatto credere che il figlio fosse morto per colpa sua, facendogli firmare una confessione in cui il ventottenne si assumeva tutte le responsabilità. E se non gli avesse consegnato 500 mila euro, l'avrebbe denunciato.
La schiavitù è finita quando la vittima ha denunciato tutto ai carabinieri di Borgo Annunziata che hanno arrestato M.A. con l'accusa di circonvenzione di incapace, estorsione, violenza sessuale e lesioni personali aggravate. Tutti i giorni, infatti, il giovane era costretto a consegnare al suo “padrone” i soldi che guadagnava dal suo lavoro di posteggiatore abusivo. L'indagato, con precedenti per reati specifici alle spalle, è agli arresti domiciliari e avrebbè già confessato tutto. Tra i tanti ricatti c'erano bastonate e frustate se la vittima rientrava a casa con meno di 50 euro. Stesse conseguenze se si rifiutava di avere rapporti sessuali.

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