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Per Giampaolo organico ridotto

Anche Carboni non sarà del match. Lo Monaco: “Zamparini? Non credo che lascerà”

PALERMO. «Non riesco nemmeno a tenere conto delle volte in cui Zamparini ha detto di voler lasciare. Capisco il suo disappunto per come è andata la partita col Milan, ma non penso che lascerà. È stato uno sfogo momentaneo». Così Pietro Lo Monaco, amministratore delegato del Catania, alla vigilia del derby con il Palermo. Una partita che per i rossazzurri negli ultimi anni è stata dolce come il miele. Negli ultimi due confronti giocati al «Barbera» sono arrivati un pareggio (l’anno scorso) e una vittoria (due stagioni fa) che fa ancora rumore. Il 4-0 del Catania, con quel gol da metà campo di Mascara, non l’ha ancora dimenticato nessuno ed è ovvio che quel ricordo fa forza anche a questo Catania. I rossazzurri a questa sfida col Palermo ci arrivano con il morale alto, a rinvigorirlo è stata la vittoria nel turno infrasettimanale con l’Udinese. «Un derby è sempre un derby e credo che ci siano tutti gli ingredienti per una bella partita - continua Lo Monaco -. Purtroppo mancherà qualche giocatore di troppo sia dall'una che dall'altra parte, ma ritengo che le due squadre possano dare vita ad uno spettacolo importante. Per noi è un momento non bellissimo dal punto di vista degli infortuni, abbiamo diverse defezioni, ma abbiamo una rosa di ventinove giocatori e chi scenderà in campo venderà cara la pelle. Tenendo conto che gli obiettivi sono diversi, che noi contiamo di poter centrare l'ennesimo nostro scudetto che è quello della permanenza in A e che loro, invece, hanno ambizioni europee, essere nella stessa posizione di classifica può essere un momento di soddisfazione. Sappiamo che sarà un campionato lunghissimo e che ci sarà da soffrire, ma sappiamo anche che siamo nelle condizioni di potercela giocare alla pari con tutti». Di sicuro c’è che Marco Giampaolo deve fare i conti con un organico decimato, tanto che per la vicina trasferta porta con sé soltanto venti giocatori. I portieri Andujar e Campagnolo; i difensori Alvarez, Marchese, Potenza, Silvestre e Terlizzi; i centrocampisti Barrientos, Biagianti, Delvecchio, Gomez, Izco, Llama, Martinho e Ricchiuti; gli attaccanti Antenucci, Mascara, Lopez e Morimoto. Tra questi bisogna sottolineare che Sciacca, che ha giocato l'ultima partita in serie A circa un anno fa, a causa di un grave infortunio, è alla sua seconda convocazione in questa stagione, mentre Barrientos, che ha giocato in Coppa Italia tre settimane fa, non è certo in condizione da derby. Insomma, fanno numero e sono destinati fin da ora alla tribuna. Grave la rinuncia, scaturita al termine della rifinitura di ieri mattina, di Ezequiel Carboni. L'incontrista argentino lamenta un fastidio al polpaccio ed è stato costretto ad alzare bandiera bianca. La sua assenza costringe Giampaolo a rivedere lo schieramento a centrocampo, mentre Biagianti giocoforza andrà a fare interdizione davanti alla difesa e, più avanti, servirà un altro atleta con caratteristiche di copertura, potrebbe essere Delvecchio. Scelte obbligate anche in difesa con soli cinque giocatori per quattro posti. Marchese sembra il candidato naturale alla panchina... Nell'intensa seduta di ieri mattina a porte chiuse, come da abitudine ormai consolidata, Giampaolo sembra abbia provato qualche soluzione tattica a sorpresa e anche qualche schema sulle palle inattive per sorprendere la difesa rosa che, soprattutto sui corner, appare spesso impreparata. E proprio da un cross dalla bandierina è scaturito il gol che mercoledì sera ha consentito a Maxi Lopez di interrompere una lunga astinenza e ritrovare il gol che ha regalato i tre punti al Catania. «Quella palla sul primo palo l'avevano provata proprio nell'ultimo allenamento di rifinitura prima della partita con l'Udinese», ha sottolineato l'attaccante argentino, autore della doppietta vincente nell'ultimo derby, giocato ad aprile al «Massimino».

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