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Bertolaso, dubbi sul piano rifiuti siciliano

Il capo della Protezione civile si pronuncia a poche ore dalla pensione: "Mancano i cronoprogrammi per il raggiungimento degli obiettivi, né quantifica la durata della fase emergenziale e di quella transitoria"

PALERMO. Guido Bertolaso prima di lasciare il posto di responsabile della Protezione civile, per andare in pensione, ha trovato il tempo di firmare la nota con la quale il Dipartimento "non ritiene che sussistano i presupposti per fornire l'intesa" sul piano dei rifiuti della Regione siciliana. Non è pero una "bocciatura". Scrive, infatti, Bertolaso: "Si resta a disposizione per ogni forma di collaborazione volta alla necessaria implementazione del piano per assicurarne la tempestiva adozione".
I rilievi del sottosegretario, preannunciati già da qualche giorno dal ministro all'Ambiente Stefania Prestigiacomo, arrivano mentre a Palermo la gente brucia i cassonetti colmi d'immondizia, con la spazzatura che invade molte zone della periferia e anche in altre aree della Sicilia la situazione è pesante.
Il documento del Dipartimento è stato protocollato e trasmesso ieri alla Presidenza della Regione siciliana. Proprio nelle stesse ore l'assessore all'Energia, il prefetto Giosuè Marino, ha incontrato a Roma il nuovo capo della Protezione civile, il prefetto Franco Gabrielli, col quale ha concordato una riunione, in programma nei prossimi giorni, per approfondire alcuni aspetti del piano rifiuti. "Ci siamo confrontati – dice l'assessore - con spirito di collaborazione. La Protezione civile ha chiesto la definizione di un piano di dettaglio riguardo gli interventi infrastrutturali da realizzare e delle azioni da attuare. Ci incontreremo ancora, a stretto giro, per arrivare in tempi brevi alla definizione del documento".
Dopo avere sottolineato il ritardo con cui il piano è stato inviato al Dipartimento, Bertolaso fa un elenco dei punti che ritiene insufficienti. "Il documento - scrive il capo della Protezione civile - non contiene i cronoprogrammi cui commisurare il raggiungimento degli obiettivi per le diverse fasi, né quantifica la durata della fase emergenziale e di quella transitoria". Quindi suggerisce di inserire subito nel piano la costruzione dei termovalorizzatori, nodo dello scontro politico tra il governatore Raffaele Lombardo e la sua ex maggioranza, ora all'opposizione, Pdl e Udc. "Nella fase a regime - si legge - è prevista la realizzazione di impianti per la valorizzazione energetica dei rifiuti urbani residui; tenuto conto che i tempi occorrenti per pianificare, autorizzare e costruire gli impianti di termovalorizzazione non sono inferiori ai quattro anni, sarebbe opportuno che, laddove si optasse per la loro presenza nel ciclo, le relative attività fossero inserite nel piano e avviate fin dalla prima fase emergenziale".
Tra i punti critici, poi, Bertolaso cita l'assenza della "stima dei costi delle operazioni di recupero e di smaltimento" sostenendo che "il tema delle raccolte differenziate non affronta gli aspetti economici dei diversi modelli organizzativi". Inoltre, "la programmazione relativa all'ampliamento delle discariche pubbliche esistenti e/o nuove, sufficiente a soddisfare il fabbisogno per tre anni, sembra - conclude Bertolaso - oltremodo superiore ai tempi dettati dalla normativa regionale".

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