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Alfio Orofino assolto e risarcito, non è un mafioso

Riceviamo e pubblichiamo la richiesta di precisazione da parte del legale dell’imprenditore catanese

PALERMO. Nei giorni scorsi, nell’ambito dell’inchiesta Iblis che ha portato all’arresto di 48 persone considerate vicine a Cosa nostra, abbiamo pubblicato un articolo dal titolo “Inchiesta Iblis: anche mafiosi alla festa per Angelo Lombardo”. Nel pezzo viene citato, tra gli altri, anche Alfio Orofino, imprenditore catanese imputato nell’operazione Orsa Maggiore ma assolto, e poi risarcito, nel 1998.
A tal proposito Alessandro Coco, il legale del signor Orofino, chiede la seguente precisazione:
“A seguito della recente operazione antimafia denominata ‘Iblis’, il vostro giornale diffonde una notizia che dà risalto (fra le altre indiscrezioni) ad una famigerata festa organizzata il 4 maggio 2008 presso la casa del geologo Giovanni Barbagallo (tra gli arrestati) per Angelo Lombardo. Stando alla pubblicazione, parrebbe che a tale festa parteciparono tante persone (imprenditori, amministratori e politici) che nulla hanno a che vedere con illeciti e, specificatamente, con l’inchiesta in argomento.
Tuttavia, il vostro giornale indica anche la presenza alla festa di alcuni esponenti della mafia, citando inspiegabilmente anche il nome del signor Alfio Orofino, stimato ed onesto imprenditore catanese, totalmente incensurato.
È evidente che tale indicazione sacrifica il buon nome e l’onorabilità di Alfio Orofino, ‘etichettato’ (ingiustamente) come mafioso partecipante a quella festa. Fermo restando che in quella occasione parteciparono innumerevoli persone (e non si comprende perché non vengono tutte elencate), è doveroso precisare quanto segue.
Alfio Orofino, imputato nell’operazione denominata Orsa Maggiore, è stato assolto pienamente nel merito con sentenza n. 39/98 resa nel lontano 17.07.1998 dall’Ecc.ma Corte di Assise di Appello di Catania prima Sez. Pen. Tale sentenza è divenuta definitiva in data 14.12.1999.  
Successivamente, la Corte di Appello di Catania terza Sez. Pen. con ordinanza n. 87 del 16.05.2001 ha riconosciuto al signor Alfio Orofino la somma di 182.308 euro, quale equo indennizzo per l’ingiusta detenzione patita (somma, per quei tempi, molto consistente e indicativa della grave ingiustizia patita da Orofino).
Pertanto, trattasi di persona incensurata, oltre che integerrima ed onesta, la quale tutt’ora non annovera alcuna ulteriore pendenza procedimentale.
Non si comprende, quindi, per quale ragione venga menzionato il nome di Alfio Orofino, come partecipante “qualificato” (rectius, mafioso) di quella festa. A meno che, non si voglia ritenere che si è mafiosi per il solo fatto di parteciparvi.
Non si comprende, inoltre, quale rilievo pubblico abbia la notizia circa la presenza del signor Orofino in quella occasione, accostato alla mafia senza giustificato motivo e senza che l’autore del servizio abbia verificato l’esattezza dell’informazione diffusa. E’ di palmare evidenza l’infamia in suo danno”.

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