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Chiavi, lettere e un mini arsenale nell'ultimo covo del boss Messina

Tanti gli oggetti trovati dai carabinieri nel nascondiglio favarese dove è stato catturato il latitante agrigentino. Il materiale sarà analizzato dal Ris di Messina

AGRIGENTO. Un mini arsenale e un'infinità di oggetti con decine di immagini sacre, lettere scrittegli dal figlio, chiavi, pen drive, sim e macchina da scrivere. È vasto il campionario del materiale trovato nell’ultimo covo del boss Gerlandino Messina, arrestato due settimane fa a Favara dai carabinieri. Gli oggetti saranno analizzati dal Ris di Messina.
In un calendario il capomafia agrigentino avrebbe segnato il suo promemoria a partire dal 16 settembre con note per i giorni successivi fino al 28 ottobre. Fra i tanti oggetti più o meno rilevanti ce n'è uno che i carabinieri stanno cercando di analizzare e decifrare con maggiore interesse. Un mazzo, con relativo ciondolo di una nota agenzia favarese, contenente undici chiavi. Gli inquirenti vogliono scoprire cosa aprivano. Chissà che non arrivino a trovare un altro nascondiglio dell’ormai ex latitante.
Maggiori dettagli sull’edizione di Agrigento del Giornale di Sicilia in edicola oggi (7 novembre 2010).

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