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Fini apre la convention di Fli: "Niente ci è precluso"

Grande festa per il presidente della Camera. Domenica il suo discorso programmatico. "Non ci limiteremo all'appoggio esterno al Governo, ma andremo oltre"

BASTIA UMBRA. Gianfranco Fini entra nel padiglione 9 del centro congressi avvolto nel fascio di luce di un occhio di bue, l'effetto impiegato sulla scena per attirare l'attenzione di tutti su uno solo. Le note in sottofondo sono quelle di 'C'era una volta in Americà, l'emozione è nell'aria mentre lui passa tra le poltrone in platea, protetto dal doppio cordone della sicurezza, prima di salire sul palco e scandire "Nessun traguardo può esserci precluso, ogni obiettivo può essere raggiunto e ne abbiamo di ambiziosi".    L'ingresso è scenografico, l'attesa su quello che fini dirà domani sembra messianica. E a sentire Italo Bocchino non sarà delusa. "Appoggio esterno? I nostri progetti sono più ambiziosi. Fini domani andrà molto oltre", accresce la suspance l'uomo al momento più ascoltato da Fini, anche se le 'colombe' Andrea Ronchi, Silvano Moffa, Pasquale Viespoli giurano che domani nessuno staccherà la spina. Piuttosto, si rilancerà l'azione del governo.     


E' quello che dice anche Bocchino, in fondo, con modalità però molto più urticanti per le orecchie del premier Berlusconi. "Lui ci propone un patto di legislatura - affonda arrivando in sala stampa - ma questa è solo una formula lessicale. Non c'é scritto con quale presidente del Consiglio, con quale maggioranza, con quale governo. Quando Berlusconi lo chiarirà, valuteremo". I giornalisti sgranano gli occhi e lui parzialmente attenua: "Noi siamo perché proceda la legislatura e perché il presidente del Consiglio sia quello che ha vinto le elezioni (e Berlusconi le ha vinte con Fini). Ma se lui non è in grado e getta la spugna, faremo le nostre valutazioni. Per governare bisogna dire con chi e per cosa, se no bisogna trovare soluzioni alternative".    Fini invita ad avere ancora poche ore di pazienza:"Domani vi darò una chiara indicazione del cammino". Intanto il caleidoscopio delle ipotesi si allarga: domani Fini potrebbe spingersi fino a chiedere un Berlusconi bis, dove la pattuglia dei finiani sia rinforzata come impone l'avvento di Fli, che per stessa ammissione del Cavaliere ha ridisegnato il centrodestra. O addirittura potrebbe chiedere un nuovo governo allargato ad altre forze, a partire dall'Udc, per le riforme. O infine candidare se stesso a guidare il cambiamento, come lo sprona a fare sempre Bocchino quando gli dice che è iniziata la Terza Repubblica e solo lui può guidare "un centrodestra nuovo", come quello dei Cameron, Merkel e Sarkozy.   


Ma a tenere fede alla promessa di Fini a falchi e colombe - "concilierò le vostre posizioni" - è pensabile che prima chieda a Berlusconi un rilancio nel perimetro di questo stesso governo, un patto di legislatura dai confini temporali più stretti (uno, due mesi al massimo) con l'iniezione di punti programmatici 'futuristi'. Lo dice in chiaro Pasquale Viespoli: "Domani Fini dirà parole forti, chiederà risposte su questioni di spessore come quelle poste dalle più alte cariche istituzionali, da Napolitano a Draghi, che hanno chiesto stabilità e risposte sul futuro dei giovani e sul Sud".     Anche Andrea Ronchi fa capire che potrà esserci ancora una 'camera di compensazione', quando di fronte alla platea dei 4000 delegati dice che "Fli non ha fatto tutto questo per staccare la spina, per candidare Fini, che può essere leader di tutto il centrodestra, a capo di un piccolo partito". Ma che sia "finita una fase" Ronchi lo riconosce, così come Adolfo Urso ("il nostro obiettivo non è una Santa Alleanza contro qualcuno, né un'Arca di Noé per salvare altri, ma un giusto colpo d'ala per evitare il diluvio") e Silvano Moffa ("Serve un rimescolamento al di là dei 5 punti programmatici di Berlusconi, un patto per l'Italia fuori dalle vecchie logiche di destra o di sinistra").   


Intanto Fini il freddo si emoziona, risponde come un bambino spalancando gli occhi e battendo le mani al tripudio della platea, che sventola bandiere tricolori quando il leader sale sul palco. "Vi abbraccio tutti. ho vissuto tanti momenti commoventi ma quello di oggi è irripetibile, dimostra che in Italia può esserci ancora una politica fatta solo di ideali, senza interessi e convenienze, senza carrierismi", dice prima di tornare a sedersi in platea accanto ad Elisabetta Tulliani, per condividere l'emozione dopo i momenti bui dell'estate.

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