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Mafia nel Trapanese, chieste 4 condanne

Si tratta della metà degli arrestati nell'operazione "Nerone" dello scorso 16 febbraio. La pena più alta invocata per il boss di Gibellina, Vincenzo Funari e per il marsalese Vito Vincenzo Rallo

PALERMO. Il pubblico ministero della Dda Pierangelo Padova ha chiesto la condanna di quattro delle otto persone arrestate nell'operazione antimafia "Nerone", del 16 febbraio scorso, processate con rito "abbreviato" davanti al gup di Palermo Lorenzo Jannelli.
Dieci anni di carcere sono stati chiesti per il vecchio boss di Gibellina (Tp) Vincenzo Funari, 77 anni, e per il marsalese Vito Vincenzo Rallo, di 50. Otto anni, invece, è stata la richiesta per Antonino Rallo, fratello di Vito Vincenzo e anch'egli esponente di  primo piano della famiglia mafiosa di Marsala. La condanna a sei anni, infine, è stata invocata per Melchiorre Perrone, di 46 anni, al quale si sarebbe rivolto Funari per riorganizzare la "coscà" di Gibellina. Il gup Jannelli dovrebbe emettere il prossimo 19 novembre. Gli altri quattro arrestati nella stessa operazione sono già stati rinviati a giudizio. Sono Giovan Battista Agate, 68 anni, di Mazara del Vallo, fratello dell'ex componente della cupola di Cosa Nostra Mariano Agate, Giuseppe Barraco, 73 anni, di Marsala, Giuseppe Gennaro, di 43, di Calatafimi, e Vincenzo Salvatore Onorio, di 56, di Gibellina. Gli arrestati sono accusati, a vario titolo, di associazione mafiosa, estorsione aggravata e tentata estorsione.  

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