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Il Comune propone una nuova società partecipata: Amia Essemme

Polemiche e dubbi nel mondo politico per la proposta di Lo Cicero per risolvere la mancanza di risorse dell’azienda: graverebbe sui conti del Comune

PALERMO. Creare una nuova società partecipata: Amia Essemme. È questa l’ultima idea del Comune per risolvere la mancanza di risorse dell’azienda, che ha un buco di circa due milioni di euro all’anno. La proposta arriva dal direttore generale del Comune, Gaetano Lo Cicero, e ha provocato numerose polemiche nel mondo politico per diversi motivi. Innanzitutto non convince una soluzione, per Essemme, che non sia coordinata con la sorte delle altre aziende partecipate, e poi perché la nuova società graverebbe sulle casse del Comune.
«L’amministrazione ha intenzione di proporre per la società Amia Essemme l'acquisizione delle quote da parte del Comune – scrive Lo Cicero ai sindacati - la società sarà legata al Comune da contratto per i servizi di pulizia caditoie, provvedendo anche al trasferimento delle risorse da Amap e Amia». La proposta non è realizzabile in breve tempo perché comporta tempi tecnici che non sono compatibili con l’urgenza, manifestata dal presidente dell’azienda, Filippo Cucina, di ottenere la quota di risorse necessaria a coprire il buco.
La questione parte da lontano. Essemme ottiene da Amap il trasferimento del servizio di pulizia caditoie, ma non le risorse per intero. A seguito di questo passaggio di competenze, si sono avute molte contestazioni, in quanto si sarebbe creato un sub appalto vietato dalle norme che regolano le società partecipate. Dopo numerose riunioni, l’amministrazione, in accordo con l’ufficio Enti controllati e con il sindaco, aveva deciso per il trasferimento di ramo d’azienda e degli operatori Essemme ad Amap. L’opposizione arriva, invece, dall’avvocatura comunale. Per superare questo ostacolo è arrivata, quindi, la nuova soluzione di Lo Cicero. Intanto, però, i sindacati si sono affidati all’avvocato Pietro Vizzini che, contro l’avvocatura comunale, sostiene che l’operazione sarebbe «finanziariamente neutra per le casse comunali per l’effetto della gratuità della cessione di ramo d’azienda».
«Questo parere - dice il consigliere del Pd, Maurizio Pellegrino – da un lato dà speranza positiva per la soluzione del problema, ma dall’altro crea dubbi sul modo di affrontare problemi delicati da parte dell’amministrazione comunale». La proposta di Lo Cicero ha sorpreso il presidente della commissione sugli Enti controllati, Nunzio Moschetti, che ritiene che « la soluzione non vada presa solo per Essemme, ma affrontando complessivamente la questione delle aziende del Comune».

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