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Sicilia, terra di consulenti: sono oltre 14 mila

Nel 2009 spesi 150 milioni, il 5 per cento in più dell’anno prima. Il primato spetta ai comuni del Catanese, seguito da Trapani e Palermo

PALERMO. Le amministrazioni pubbliche siciliane nel 2009 hanno speso oltre 150 milioni di euro per 14.169 consulenti, con un aumento, rispetto al 2008, del 5%. Ogni siciliano, secondo i giudici contabili, paga 214 euro per mantenere l'esercito degli esperti. I dati emergono da un'inchiesta di ASud'Europa, la rivista del Centro Pio La Torre di Palermo, che rielabora il rapporto "Trasparenza" del ministero dell'Innovazione pubblica.
La Regione promette tagli su tutti i fronti, decurtando, a partire dal prossimo anno, anche gli emolumenti a sindaci e amministratori. "Tutti - dice l'assessore regionale Gaetano Armao - dobbiamo stringere la cinghia, ragionando sull'introduzione di elementi di premialità per gli enti virtuosi, e di penalizzazione per quelli che non hanno una spesa di qualità". Ma, intanto, anche la Regione non disdegna i consulenti: dieci nuovi incarichi sono stati affidati nelle ultime settimane, dopo la nascita del quarto governo Lombardo.
Il totale nazionale degli incarichi esterni nel 2009 ammonta a 303.871, per una spesa complessiva di 1 miliardo 439 milioni di euro, in aumento del 10% rispetto all'anno precedente. Tra i comuni siciliani, il primato regionale spetta a quelli del Catanese, che nel 2009 hanno speso in consulenze oltre 4 milioni di euro, seguiti dalle amministrazioni del Trapanese (3,5 milioni). Il Palermitano, al terzo posto con 3,3 milioni di spesa, potrebbe però balzare in testa: oltre la metà dei comuni, infatti, non ha ancora presentato i propri dati di spesa, come Messina (unica tra le grandi città a non aver consegnato l'elenco dei propri consulenti).
La città capoluogo più spendacciona è la piccola Ragusa, 73 mila abitanti, un decimo di quelli di Palermo, che eroga per consulenti 575 mila euro, contro i 277 mila del capoluogo siciliano. Catania, salvata dalla bancarotta dalla generosità del governo nazionale, spende 563 mila euro; niente a che vedere con Enna, ferma a 624 euro con i quali ha pagato un perito assicurativo.
Il motto "piccoli e spendaccioni" vale anche per le Province: Caltanissetta, Ragusa e Agrigento sono quelle che hanno speso di più, rispettivamente un milione 728 mila euro, un milione 530 mila euro e un milione 234 mila euro. Alla provincia di Agrigento spetta il record della parcella più alta: 424.174 euro per una consulenza tecnica dell'architetto Calogero Baldo. Le grandi Province crollano in fondo alla classifica: 736.217 euro Catania; 180.938 euro, Palermo; 38 mila euro Messina. A servirsi dei consulenti ci sono anche le Aziende ospedaliere, che nel 2009 hanno sborsato 14,5 milioni.
Quello delle consulenze è un capitolo su cui si è soffermato il procuratore generale della Corte dei conti siciliana, nella sua requisitoria per il giudizio di parificazione del rendiconto della Regione, evidenziando alcuni casi molto poco ordinari, come quello dello Iacp (Istituto case popolari) di Ragusa, che ha 40 dipendenti e 3 dirigenti, ma nel 2009 ha nominato ben 27 esperti.

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