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Emergenza rifiuti, nuovo accumulo di percolato a Palermo

La spazzatura non triturata e le pioggie dei giorni scorsi avrebbero determinato a Bellolampo la nuova formazione del liquido rilasciato dall'immondizia

PALERMO. Un nuovo accumulo di percolato, il liquido rilasciato dai rifiuti, si è formato a Bellolampo, sede della discarica cittadina. L'enorme lago venutosi a creare nei mesi scorsi è stato prosciugato, ma la spazzatura non triturata e le piogge dei giorni scorsi ne avrebbero determinato una nuova formazione.   


Sul percolato la Procura di Palermo ha aperto un'inchiesta che riguarda la gestione della discarica. Indagati il sindaco di Palermo, Diego Cammarata, i presidenti dell'Amia, l'ex municipalizzata incaricata della raccolta dei rifiuti, dal 2008 al 2010 Vincenzo Galioto, Marcello Caruso, Gaetano Lo Cicero, Aldo Serraino, i direttori generali Orazio Colimberti, Nicolò Gervasi, Pasquale Fradella, l'ex direttore del dipartimento Impianti Antonino Putrone e altri quattro responsabili e tecnici dell'Amia. Le accuse vanno dal disastro doloso all'inquinamento delle acque e del sottosuolo, dalla truffa alla gestione abusiva della discarica, fino all'abbandono dei rifiuti speciali e all'abuso d'ufficio.    


Tracce di sostanze inquinanti sono state trovate in alcuni pozzi a valle di Bellolampo. Le analisi sono state effettuate in laboratori di Torino, specializzati in questo tipo di accertamenti, su incarico della Procura. Nell'acqua dei pozzi, che non è, comunque, destinata al consumo umano, ci sono solfiti, nitrati e metalli derivati dallo scolo dei rifiuti che si era infiltrato nel sottosuolo e nella falda acquifera. La Procura attende ora una relazione specifica con le conclusioni dei consulenti e i dati delle analisi in dettaglio.

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