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La crociata contro le discariche abusive

Altri due arresti (e siamo ormai quasi a quota 200 in meno di un anno), una pena patteggiata, un paio di aree e depositi sequestrati. La crociata contro le discariche abusive a Palermo è ormai come un mattinale di cronaca nera: non passa giorno che non si registri un intervento repressivo da parte delle forze dell’ordine, polizia o carabinieri, vigili urbani o guardia di finanza che siano. Insomma, da mesi - dopo anni di totale inattività e assoluta indifferenza - qualcosa si muove. Ma allo stesso tempo proprio l’infinita concatenazione di episodi dimostra che deve muoversi ancora molto.


Perché è una guerra che va combattuta non più - come qualcuno pensava, sottovalutando il fenomeno - contro la sola mancanza di senso civico da parte di sparute minoranze di cittadini, bensì contro un vero e proprio sistema organizzato, frange di criminalità strutturata che hanno goduto di una lunga stagione di impunità e che hanno macchiato la città con i loro torsoli, costruendoci sopra i propri affari.
Ecco perché, pur registrando i tanti buoni risultati ottenuti negli ultimi tempi, non ci stanchiamo di ribadire che serve ancora il concorso di tutte le forze in campo per debellare un fenomeno che ha ancora radici solide, come dimostrano appunto le costanti e continue notizie di cronaca. Anzi, se necessario, non solo di quelle già in campo: lo abbiamo già detto e lo ripetiamo, si coinvolga perfino l’esercito, se questo dovesse dare un’ulteriore impulso ad un’azione di grande civiltà. Perché il malaffare lo si sconfigge anche con qualche discarica in meno sotto casa e con qualche tintinnìo di manette in più.

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