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Lombardo: "Non disconosco l'Unità d'Italia"

Il presidente della Regione dopo essersi espresso a favore di una secessione per la Sicilia: "Solo un modo per rispondere a chi ci definisce terroni, spreconi, incapaci"

PALERMO. "Non disconosco l'importanza dei 150 anni dell'Unità d'Italia. Noi, a cominciare dalla visita del presidente Giorgio Napolitano, abbiamo ricordato e ricorderemo i 150 anni e lo sbarco dei Mille. Ci sono tante manifestazioni in programma per ricordare, anche criticamente, quegli avvenimenti". Lo scrive il presidente della Regione siciliana, Raffaele Lombardo nel suo blog, dopo che ad un quotidiano aveva affermato: "Chiederò al ministro per il Federalismo Umberto Bossi che questa secessione la faccia veramente una volta per tutte, ma in Sicilia".    
"In molti - lamenta - insistono sulla secessione come minaccia per liberarsi di questo peso morto rappresentato dal sud e dalla Sicilia: terroni, spreconi, incapaci, possibilmente dotati di un quoziente intellettivo più basso, tendenti a delinquere".    
"Ho risposto a questo continuo stillicidio di accuse e di critiche - chiarisce - dicendo: ma andatene al diavolo voi, dateci questa benedetta secessione, così vediamo se da soli e senza il vostro aiuto non ce la caviamo meglio, senza questo governo centrale che va avanti scambiando qualche elemosina con una struttura clientelare e inefficiente delle nostre amministrazioni".  
"Se solo incassassimo - dice - le tasse per la raffinazione del petrolio, che ammontano a 10 miliardi, forse potremmo pagarci una ferrovia meno penosa di quella che abbiamo".  " Qualcuno dei nostri conterranei si scandalizza di ciò, soprattutto quelli che, oggi o domani, - dice - aspirano a godersi un qualche privilegio alla faccia dei siciliani e dei nostri figli che si devono sentire insultare a Milano o a Bruxelles".

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