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A Palermo le pin-up di Lodola

Neon, plexihlas, perpex e smalti usati per ottenere immagini che rimandano ad altri interessi culturali: cinema, musica, fumetto, letteratura, design e pubblicità

PALERMO. Arrivano a Palermo le sinuose e ammiccanti “Pin-Up” di Marco Lodola, “falso artista”, “elettricista”, “tamarro”, comunque acclamata icona Pop alla Biennale di Venezia. Lodola, nato nel 1955 a Dorno, é tra i fondatori, agli inizi degli anni ‘80, del movimento “Nuovo Futurismo”, teorizzato dal critico Renato Barilli.
Un'esperienza importante per la sua ricerca creativa che lo porta all'uso appassionato del colore, alla dirompente energia della luce ed all'utilizzo di materiali industriali poveri ma innovativi. Così neon, plexihlas, perpex e smalti, vengono usati per ottenere immagini che rimandano direttamente ad altri interessi culturali: cinema, musica, fumetto, letteratura, design e pubblicità. Artista poliedrico espone le sue opere nelle più importanti gallerie d'arte contemporanea e nei maggiori musei, presentando personaggi del proprio tempo, in chiave ironica ma onesta, attraverso la pulizia delle forme che inducono lo spettatore a "pensare positivo". I suoi Light box (le scatole luminose) sono sculture in movimento: ballerine dei musical del passato, donne sportive in costume da bagno, personaggi spensierati di una galassia popolata da figure senza volto, indistinguibili. Per i temi trattati, per l'immediatezza del messaggio comunicativo e per il forte cromatismo, l'artista pavese si avvicina alla Pop Art di Andy Warhol e di Roy Lichtenstein, dove Pop, sta per “popular”, rappresentazione della democrazia sociale. Non arte per il popolo o fatta dal popolo, ma arte di massa, figlia del consumismo, prodotta in serie, il più possibile anonima e “senza volto” come le sue sagome comprensibili a tutti. E' questo l'aspetto che più colpisce nelle opere di Lodola, l'immediata lettura e la ricerca di contaminazione con le diverse discipline artistiche da cui trarre nuovi impulsi creativi. Il concetto dell'arte come parte integrante della vita, senza eccessivo intellettualismo, andando oltre il concetto di pittura, adeguando tempi e modi espressivi a quelli della vita contemporanea. Anche per questo è stato scelto da grandi case produttrici e da diversi protagonisti della cultura e dello spettacolo, come Aldo Busi o Renzo Arbore, per interessanti collaborazioni.
Marco Lodola, chiede spesso di essere definito “un elettricista”: . Estro? Ingenuità? Senso di alienazione? Tutto questo e tanto altro nelle Pin-Up messe in mostra a Palermo, sino al 13 novembre alla Galleria d'arte Caffè Guerbois. Figure femminili che danzano nei music hall, che giocano in spiaggia, protagoniste dei rotocalchi e delle riviste di moda degli anni Quaranta e Cinquanta. Sagome luminose dalle lunghe gambe e dal seno prorompente, occupano lo spazio espositivo con energia. Cifra stilistica e chiave d'accesso per inoltrarsi nella complessa logica compositiva di un universo artistico fatto di spettacolo e vivacità.

Box
Sino al 13 novembre alla Galleria d'arte Caffè Guerbois di via Valdemone, 35, Palermo.
Da lunedi al sabato. Orari: 10.30-13.00; 16.00-1930. Ingresso libero.

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