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Estorsione a Palermo, tra le vittime anche l’ippodromo

Il pentito Manuel Pasta ha parlato di un versamento di 5000 euro all'anno. Taglieggiati anche il bar Golden e i Vivai Gitto

PALERMO. C'era anche l'ippodromo di Palermo tra le vittime delle estorsioni scoperte dai carabinieri, che hanno arrestato 4 nuovi capimafia dei mandamenti di Resuttana e Partanna Mondello. L'ippodromo, ha raccontato il pentito Manuel Pasta, versava 5000 euro all'anno. Secondo il collaboratore, la mafia avrebbe progettato anche di "truccare" alcune corse d'accordo con alcuni fantini. Ma il piano venne abbandonato dopo che diversi fantini furono indagati nell'ambito di un'altra inchiesta.
Tra le attività commerciali finite nella lista dei negozi a cui chiedere il pizzo anche il bar Golden di piazza Alcide De Gasperi e i vivai Gitto tra. Alle vittime venivano chieste somme mensili comprese tra 200 e 700 euro.
"L'estorsione alle due vittime - ha detto il procuratore aggiunto di Palermo Antonio Ingroia - andava avanti dal 2003". A indicare la mappa delle estorsioni agli investigatori sono stati i collaboratori di giustizia e in alcuni casi i commercianti hanno poi confermato di avere subito le richieste estorsive.
Che il bar Golden fosse nel mirino del pizzo era emerso anche nei pizzini sequestrati nel covo di Lo Piccolo. "Bisogna sottolineare - ha aggiunto Ingroia - che tutti i fermati, coinvolti nelle estorsioni, erano commercianti. Quindi dei commercianti chiedevano il pizzo ad altri commercianti". "Sempre più spesso - ha concluso - le attività imprenditoriali o commerciali servono come copertura e come mezzi per riciclare il denaro sporco".

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