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Sanatoria sulle coste, parola all'Ars

La norma per gli edifici abusivi entro i 150 metri dalla battigia potrebbe tornare in aula. Dapprima inserita nel testo della Finanziaria, è stata poi cancellata. L'assessorato ai Beni culturali continua a difenderla

PALERMO. Prima inserita e poi cancellata dal testo della Finanziaria, la norma che sana gli edifici abusivi entro i 150 metri dalla battigia potrebbe essere riproposta in aula. L’assessorato ai Beni culturali, che l’ha scritta, l’ha difesa ieri dalle critiche di Pd e Pdl.
A uscire allo scoperto è stato Gedo Campo, direttore del dipartimento Beni culturali e uomo forte di Lombardo: «Ho posto una questione che non può più essere elusa». Il direttore ricorda che ci sono parchi dal grande valore turistico - come quello di Selinunte - deturpati a valle da paesi quasi interamente abusivi come nel caso di Triscina. Per Campo «i notai non possono stipulare atti di nessun tipo per queste case, che restano fuori dal mercato. I proprietari non le curano e all’abuso si somma il degrado».
Campo fa risalire al decennio compreso fra il 1976 (anno di introduzione del limite dei 150 metri) e il 1985 (data della prima sanatoria) la realizzazione di «decine di migliaia di immobili, la metà dei quali prime case». Per il dirigente «non potendo essere sanate, avrebbero dovuto essere demolite o acquisite al patrimonio da Comuni e Regione. Ma nulla di ciò è avvenuto. Il problema è stato semplicemente rimosso e appena se ne parla si è tacciati di filo abusivismo». Campo ritiene che l’abbattimento sia impossibile perchè «migliaia di famiglie resterebbero senza tetto» e non procederebbero alle demolizioni «con la conseguenza che la Regione dovrebbe anticipare le somme necessarie». Inoltre «si dovrebbero smaltire milioni di tonnellate di rifiuti speciali». Anche l’acquisizione, per il direttore, è improbabile perchè «le amministrazioni dovrebbero assumere gli oneri di manutenzione». Invece Campo propone ancora «di innescare i piani particolareggiati di recupero urbanistico. Non tutte le case sarebbero salvate ma solo quelle compatibili. Questo è il male minore». La norma non era stata bocciata a priori da Lombardo («decida l’aula»). Campo chiude dicendosi «pago di aver riaperto la discussione». La parola passa all’Ars: la Finanziaria inizierà il suo cammino dal 3 novembre.

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