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Allarme all'Amia Essemme: rischio licenziamenti

Dei 27 milioni che dovrebbe ricevere gliene arrivano soltanto la metà. Se la situazione dovesse continuare, a fine anno via alle procedure di mobilità. Col fiato sospeso 65 operai

PALERMO. Non solo alla Gesip si corre il rischio di licenziamenti. La stessa possibilità c'è anche all'Amia Essemme. Come si legge in un articolo di Giancarlo Macaluso, sul Giornale di Sicilia, la costola di Amia che si occupa dello spazzamento delle strade, dello svuotamento dei cestini e della pulizia delle caditoie è quasi al collasso, perché dei 27 milioni che dovrebbe ricevere gliene arrivano soltanto la metà.  Se la situazione dovesse continuare, a fine anno non resterà che avviare le procedure per la mobilità, così come già fatto da Gesip.


Il presidente Filippo Cucina si è già messo in moto facendo partire la procedura di licenziamento per 65 operai che si occupano della pulizia delle caditoie. Tuttavia non è sufficiente. «Qui non si parla di un rischio eventuale, ma di una prospettiva sicura se non si riuscirà a trovare una soluzione credibile».


Il settore Enti controllati il 20 ottobre ha già avanzato una proposta, ovvero il trasferimento a Essemme di servizi (attualmente in carico all’Amap) come la pulizia delle caditoie stradali, svuotamento delle vasche drenanti delle acque bianche, sostituzione delle coperture danneggiate e servizi come la pulizia dei canali di maltempo e altri. I fondi sarebbero una boccata d'ossigeno per Amia Essemme, quasi sette milioni di euro all’anno in questo momento vitali. Ma perchè ciò possa accadere è necessario l'ok del consiglio comunale e i tempo potrebbero essere lunghi.

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