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Immobili in locazione, la Regione aumenta i canoni

Un'operazione che può valere fino a 30 milioni. E' stata messa a punto con la Finanziaria dall'assessore all'Economia, Gaetano Armao

PALERMO. La Regione aumenta i canoni di locazione di beni immobili patrimoniali e cerca di recuperare le somme di chi li detiene abusivamente. È un’operazione che può valere fino a 30 milioni quella messa a punto con la Finanziaria dall’assessore all’economia, Gaetano Armao.
L’aumento dei canoni prevede innanzitutto che non si possa mai andare sotto l’importo di 500 euro all’anno. In ogni caso la Regione ha previsto una tabella che fissa i nuovi canoni per la locazione di immobili nelle zone A in 30 euro a metro quadro per le città con meno di 10 mila abitanti, 120 per quelle con almeno 100 mila abitanti e 180 euro al metro quadro per i centri con più di 300 mila abitanti. La tabella indica anche una serie di valori legati a ogni zona indicata nei piani regolatori.
Un altro articolo punta a stanare chi detiene un bene immobile del patrimonio o del demanio della Regione (terreni o case e uffici). Se non si è pagato il canone, e si risulta dunque abusivi, entro 60 giorni si può chiedere la regolarizzazione. Una norma analoga, varata nel 2005, limitava questa possibilità agli abusi commessi fino alla fine del 2008: a decidere era poi una commissione di conciliazione, presieduta da Gianfranco Barbagallo, che poteva concedere un pagamento forfettario limitato al valore degli ultimi 5 anni di rate scontato del 50% e privo di sanzioni e interessi. «Una norma di questo genere - spiega Barbagallo - vale almeno 30 milioni perchè le posizioni da sanare sono stimate in 40-50 mila. Però bastava riaprire i termini della vecchia norma piuttosto che farne un’altra».
Buona parte della manovra passa dai tagli agli enti locali (dai compensi a sindaci, assessori e consiglieri, ai finanziamenti ordinari), che l’assessore Caterina Chinnici dovrà gestire insieme ad Armao. Per il resto, torna d’attualità la chiusura delle partecipate, già inserita nelle ultime due Finanziarie ma mai applicata. Entro 90 giorni il governo presenterà un piano di dismissioni che prevede anche i compensi ai liquidatori. Gli incassi finiranno in un fondo destinato a finanziare investimenti. Stessa procedura per le partecipazioni degli enti locali e per quanto riguarda gli enti regionali.
A proposito di enti, ieri si è dimesso il commissario dell’Eas, Francesco Foti: «Non mi hanno messo in condizioni di attuare il mio mandato» ha detto l’avvocato che è anche il giudice delle cause del programma Forum su Rete4. Il debito dell’Eas ha raggiunto quota 350 milioni e la Finanziaria prevede di allegerire la situazione dell’ente togliendo le competenze operative residue su Messina e Trapani.
I fondi gestiti da Ircac e Crias saranno unificati. La liquidazione dell’Espi e dell’Ems, iniziata nel ’99, dovrà concludersi entro il 2011 per il primo ente ed entro il 2012 per il secondo. Gli Iacp, istituti autonomi case popolari, verranno trasformati in aziende regionali per l’edilizia residenziale con un decreto che verrà scritto entro 4 mesi. I consorzi Asi verranno trasformati e accorpati in un unico Istituto per regionale per lo sviluppo delle attività produttive.

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