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Droga, sempre più baby-spacciatori sono italiani e studenti

In aumento i baby-pusher con meno di 14 anni, scelti perché non imputabili. Emergenza al Sud e nelle Isole dove si concentra il 36,9% dei casi denunciati

ROMA. Chi spaccia droga è sempre più giovane: sono in aumento infatti i casi dei cosiddetti baby-pusher con meno di 14 anni, scelti da persone adulte per spacciare perché non imputabili. In generale, secondo l'identikit tracciato dai carabinieri, gli spacciatori minorenni sono aumentati nel 2009, sono per lo più studenti, di nazionalità italiana, che vendono i loro prodotti fuori dai locali.
A delineare i contorni di questo fenomeno è stato oggi Luigi Mancuso, capitano del nucleo investigativo dei carabinieri di Roma, nella sua relazione al congresso nazionale della Società italiana di pediatria.
Nel 2009, secondo i dati riportati, gli arresti di adolescenti per reati connessi alla droga sono stati 823, e 1163 i ragazzi segnalati all'autorità giudiziaria. Complessivamente questi arresti rappresentano il 2,26% delle persone segnalate per reati di droga e hanno registrato una crescita del 3% rispetto al 2008. L'identikit di questi spacciatori vede la preponderanza del sesso maschile, con un 6% di femmine, e di italiani visto che solo il 20% è costituito da stranieri, principalmente marocchini, gabonesi e tunisini. Un fenomeno concentrato soprattutto al Nord Italia (41,10%), seguito da Sud e Isole (36,89%) e Centro (22%). La maggior parte degli arrestati (54%) ha 17 anni, ma ve ne sono anche di più giovani: il 28% ha 16 anni, il 14% ne ha 15 e il 4% ha 14 anni.

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