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Arresto del boss Messina, blitz con bombe accecanti

L'operazione messa a segno dagli uomini del Gis. Il latitante in jeans e camicia non ha opposto resistenza ed è rimasto in silenzio alla richiesta di conferma dell'identità

FAVARA. Jeans, camicia, molto ingrassato rispetto agli ultimi identikit e pochi capelli. Così é apparso agli uomini del Gis e del reparto operativo di Agrigento il capomafia Gerlandino Messina, catturato in una palazzina a Favara (Agrigento), dopo 11 anni di latitanza.     
Il boss è stato sorpreso dal blitz del Gis, reparto speciale dei carabinieri, mentre si trovava al primo piano di una palazzina, in Corso Unità d'Italia. Gli uomini del Gis hanno fatto irruzione nell'appartamento lanciando bombe accecanti, riuscendo a immobilizzare subito il boss che non ha opposto resistenza.    
Subito dopo la cattura è stato consegnato ai carabinieri del reparto operativo di Agrigento che avevano cinturato l'intero edificio, tenuto da alcuni gironi sotto controllo. I militari dell'Arma hanno chiesto a Gerlandino Messina di confermare la sua identità, ma il boss è rimasto in silenzio.    
Messina è accusato di essere il killer del maresciallo dei carabinieri Giuliano Guazzelli, assassinato a colpi di arma da fuoco il 4 aprile del 1992 mentre biaggiava su una Ritmo, lungo la statale di Agrigento, all'altezza di Menfi.

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